“GAIJIN” – di Maximiliano Matayoshi – Edito da Funambolo Edizioni

GAIJIN” – di Maximiliano Matayoshi – Edito da Funambolo Edizioni

Tutto il mondo è paese. Non c’è passato, non c’è presente, la guerra è sempre la stessa e lascia dietro di sé la solita scia di miseria e povertà, ora come allora.

Il romanzo di Maximiliano Matayoshi è ambientato nel 1950. Il giovanissimo protagonista Kitaro, di soli undici anni, compirà quello che oggi chiameremmo:  viaggio della speranza, dalla sua terra, il Giappone, all’Argentina a bordo di una nave, che in terza classe (ma sarebbe meglio dire ultima), raccoglie i migranti.

Avete presente la canzone “Titanic” di Francesco De Gregori?

La prima classe costa 1000 Lire, la seconda 100  e la terza dolore e spavento e puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto….

Quello che aspetta Kitaro a bordo della Ruys è molto peggio.

Bellissimo romanzo che permette di vivere attraverso gli occhi del protagonista la quotidianità di una lunga ed estenuante traversata via mare, ma non solo questo.

La forza dei ragazzi a bordo nell’affrontare le avversità della loro condizione,  nasce dalla speranza nella vita futura. Un futuro magari dipinto un po’ più roseo di quanto non possa esserlo nella realtà.

Il titolo del romanzo “Gaijin”, che per scelta non è stato tradotto, viene però spiegato nelle prime righe. Il gaijin indica lo straniero ma con valenza negativa, un po’ come noi profugo, parola  che purtroppo nel sentire comune, serve ad etichettare con “disprezzo” chi da fuori arriva sul “nostro” territorio.

Libro completo, che fa riflettere e commuovere,  e che a lettura terminata, ti lascia nel cuore la storia del protagonista e dei suoi compagni di viaggio.

Il tema per quanto ambientato negli anni ’50, è terribilmente attuale. Il protagonista appare decisamente più maturo per l’età che l’autore gli attribuisce, ma credo serva a far capire come la guerra faccia crescere fin troppo in fretta.

Lettura consigliata veramente a tutti, per coloro che “soffrono” di lacrime facili consigliamo di tenere dei fazzoletti a portata di mano, perché “Gaijin” è un romanzo con il quale è impossibile non emozionarsi,  grazie all’ottima scrittura dell’autore e al perfetto lavoro della traduttrice, che è stata capace di far sembrare il libro scritto da sempre in italiano e non tradotto, come in realtà è.

Sandra Pauletto

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