Recensione: DESTINI IN FUMO – ACHILLE MACCAPANI

DESTINI IN FUMO – ACHILLE MACCAPANI

“A volte ritornano” è il modo più corretto di iniziare la recensione per il nuovo romanzo di Achille Maccapani: “Destini in fumo”, riferendoci non tanto all’autore, quanto ai protagonisti del suo nuovo romanzo che esce un anno dopo “Il venditore di bibite” (2018), al quale è in parte strettamente collegato.

Il capitano Martielli e la sua squadra in “Destini in fumo”, si trova ad affrontare un tema molto attuale anche se spesso sottovalutato, l’ecomafia e gli inganni che si nascondono dietro agli impianti di biomasse, in questo caso quello di Ventimiglia.

Grazie al romanzo Destini in fumo edito dalla Fratelli Frilli editori si  dimostra per l’ennesima volta che la mafia non è un fenomeno rilegato al sud Italia, ma si ramifica lungo tutto lo stivale e oltre, andando ad infettare tutti i campi possibili, non solo la politica.

Il libro di Maccapani si sviluppa su diversi piani temporali saltando tra il presente e il passato in una danza continua ma armonica, necessaria per dare al romanzo una struttura originale e spiegare il prima e il dopo.

Assieme alla figura del capitano Martielli e degli altri personaggi maschili, ci sono le immancabili figure femminili, attorno le quali, una in particolare, l’autore non si risparmia di raccontare i focosi incontri.

Romanzo ecologista con buoni e cattivi in continuo confronto e alternata simbiosi, dove moralità e immoralità sono identificate dai singoli personaggi che incarnano ora l’una ora l’altra non sempre consapevolmente.

Il lettore con facilità, può distinguere:  le persone integre, ammirandone il coraggio e l’onestà, quelle totalmente impure e quelle a bandiera, libero di immedesimarsi e di scegliere da che parte stare. “Destini in fumo” mantiene alta la suspence seguendo un intrigante ed intricato filone logico, suscitando in chi legge il senso dell’avventura e del pericolo con l’occhio attento per cercare tra le righe, pagina dopo pagina, un possibile, impossibile, probabile finale che ci traghetterà fino alla prossima indagine firmata Achille Maccapani.

Sandra Pauletto

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