Vodka Siberiana. Lettere epiche ed alticce di Veronica Tomassini

Vodka Siberiana. Lettere epiche ed alticce di Veronica Tomassini

 

Torna in libreria Veronica Tomassini e lo fa in grande stile, con un romanzo graffiante, urticante, violento, acido. Il suo nuovo lavoro si intitola “Vodka Siberiana. Lettere epiche ed alticce” ed è autopubblicato. La decisione di autopubblicare questo libro è una scelta di libertà espressiva. Non sentirsi costretta tra contratti, vincoli, clausole e regole cui dover prostrare la propria creatività.

Il romanzo è una raccolta di lettere, in cui l’io narrante, si rivolge a se stessa ventenne, quando la vita era il lavoro in un bar un vero porto di mare, frequentato da umanità disperate, uomini e donne arrivati dall’ Europa dell’Est dopo la caduta del muro di Berlino, vite miserabili di persone che si trovarono a vivere in un brandello di Sicilia dopo aver per un’intera vita dovuto convivere con atrocità indicibili, situazioni al limite dell’umano. Tra i personaggi ci sono anche reduci della guerra dei Balcani che ha ridotto in macerie intere città, stati e anime, reduci del crollo del sistema comunista sovietico.

Il bar era il punto di  ritrovo di questi uomini e donne, personaggi che non ci si sarebbe stupiti di ritrovare in qualche canzone, gente che il ricco e distratto occidente disdegna e rifugge, disgraziati che smaltiscono le loro sbornie e i loro drammi in un parco di una modesta cittadina di provincia. La ragazza venticinquenne destinataria delle lettere che potremmo definire un lungo monologo con cui si racconta di tormenti giovanili, di timidezza, della meschinità ipocrita degli abitanti del paese che vede in questa umanità solo oscenità da emarginare, di un amore sbagliato ma almeno vissuto e di vita..

Veronica Tomassini è un’osservatrice dei tempi, riesce a estrapolare l’essenza, per poi restituire al lettore l’immagine chiara della realtà che ci circonda. La grande sensibilità che le è propria, le permette di entrare all’interno delle anime che racconta portando agli occhi del lettore universi che altrimenti resterebbero confinati in un oblio senza scampo. L’autrice ha il merito di raccontare con grande precisione e raffinatezza una realtà cruda, difficile, violenta, disperata e di farlo senza filtro, senza nessuna censura, mettendo le coscienze dei lettori davanti ai fatti per quelli che sono nella loro essenza più vera.

E’ un libro difficile, impegnativo, che porta a farsi domande, a mettere in discussione molte delle nostre certezze, che mette il dito in piaghe che troppo facilmente abbiamo nascosto sotto i cerotti dell’indifferenza.  Una di quelle letture che portano il lettore a salire un gradino in più nel proprio processo di crescita interiore. Complimenti al coraggio di Veronica Tomassini per aver voluto affrontare questo percorso letterario da sola, accompagnata solo dalla consapevolezza di stare perseguendo la strada giusta

David Usilla

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