Una Complessa Macchina Farraginosa e altri racconti – Lorenzo Caravella

Una Complessa Macchina Farraginosa e altri racconti (Les Flaneurs Edizioni) di Lorenzo Caravella

 

Alle volte ci poniamo grandi domande, e cerchiamo le risposte per ore, per giorni, magari per anni,  salvo poi ad un tratto avere l’illuminazione, così quasi per caso.

Quante volte ci siamo persi nei nostri pensieri cercando di dare una definizione di quello che è l’essere umano o la nostra vita.

A me è capitato spesso ed ho sempre faticato a darmi una risposta che mi soddisfacesse a pieno, poi ad un tratto “boom” ecco l’illuminazione ecco la definizione che mi fa dire “ci siamo, ecco come possiamo definire noi stessi e la nostra vita”.

Una copertina che attira senza dubbio l’attenzione e mi fa avvicinare e poi un titolo che non è un titolo ma è una definizione perfetta di noi esseri umani e di quella che è la nostra vita, “Una complessa macchina farraginosa”, perché si, noi siamo una macchina complessa come lo è il nostro quotidiano vivere, ma il tutto è decisamente farraginoso, confuso, disordinato. “Una complessa macchina farraginosa e altri racconti” (Les Flaneurs Edizioni), ultimo libro di Lorenzo Caravella, è un piccolo gioiello composto da 10 storie più o meno brevi, che attraverso registri narrativi differenti, con diversi stili di linguaggio ci racconta di noi, di quello che siamo di quello che è l’animo umano, andando a coglierne gli aspetti più reconditi, più sepolti, intimi e segreti.

È indubbio che la professione di avvocato possa aver aiutato l’autore, attraverso il contatto quotidiano con l’umanità più varia, a scavare nel profondo dell’animo umano, a riuscire a vedere le persone per quello che sono al di la di ogni apparenza.

Come detto sono dieci racconti molto diversi tra loro sotto ogni punto di vista sia per linguaggio che per stile narrativo ma una cosa li accomuna tutti: la capacità di entrare con grande facilità nel cuore e nell’anima del lettore, poi è chiaro che a seconda della sensibilità e del gusto ci sia la storia che piace di più e quella che magari lascia meno il segno, ma credo che tutte siano davvero molto profonde ed intense. Io anche a distanza di tempo porto nel cuore la storia di “Albert il custode dei sogni” , racconto che ci porta a passeggiare nella Venezia del settecento in un’atmosfera fiabesca, onirica, magica.

Ma come non citare il racconto che da il titolo al romanzo, o come scordare la storia della migrante arrivata dall’Africa ed del suo feroce istinto di sopravvivenza, o ancora quella dell’omosessualità di un giovane rampollo dell’aristocrazia siciliana?

Davvero ogni storia è una perla preziosa da assaporare e da godere in maniera piena ed intensa.

Credo che la qualità di un libro si misuri anche attraverso ciò che lascia al lettore a distanza di tempo, e sono sicuro che l’eco delle storie di quest’opera rimarrà a lungo attaccata alle corde più profonde dell’anima di ogni lettore.

David Usilla

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