Siamo come le farfalle – Lisa Beneventi (Nua Edizioni)

Siamo come le farfalle di Lisa Beneventi (Nua Edizioni)

 

Alle volte capita di arrivare ad un punto della propria vita in cui si è desiderosi di fare un bilancio, di guardarsi indietro, di lasciare un ricordo di sé a chi verrà dopo. Qualcuno, come Lisa Beneventi, ha deciso di fare di più, ha sentito la voglia di raccontare la storia della propria famiglia a partire dal 1700 fino ad arrivare ai giorni nostri. Il risultato è un libro inteso, di grande impatto emotivo, dal grande valore storico culturale, un vero e proprio inno alla vita, in quattro parole “Siamo come le farfalle” (Nua edizioni). Questo libro è una saga famigliare dalla forte connotazione storica in cui l’autrice ci racconta la storia della propria famiglia e del contesto storico in cui i suoi antenati si sono dovuti muovere, in cui hanno dovuto vivere la propria vita in cui hanno mosso le proprie esistenze. Una delle tante riflessioni che mi ha ispirato questo libro riguarda l’importanza del trasmettere a chi viene dopo di noi i nostri valori, le nostre tradizioni, il nostro bagaglio culturale, perché in fondo ognuno di noi è la somma delle vite che ci hanno preceduto e che in qualche modo hanno contribuito a farci essere quelli che siamo. Questo è un romanzo in cui si sente forte il valore dell’eredità, l’importanza della memoria, il rapporto fondamentale che lega noi con le nostre radici, un legame che volenti o nolenti è una parte fondamentale di tutti noi. Inevitabilmente Lisa Beneventi nel raccontare la storia della sua famiglia ci racconta la storia, quella con la S maiuscola, di un pezzo importante del nostro paese, quella parte che possiamo identificare con la provincia di Reggio Emilia. Il valore di questo racconto sta nel fatto che la Storia viene raccontata guardandola dal punto di vista non dello storico ma da quello delle persone comuni, quelle persone che spesso dovevano fare sacrifici enormi per portare a casa un pezzo di pane, che dovevano inventarsi la vita per poter mettere insieme il pranzo con la cena e lo dovevano fare affrontando spesso dei percorsi ad ostacoli in cui lutti, tragedie, sofferenze, guerre, malattie erano sempre in agguato a complicare maledettamente le cose. Dicevo prima che, nonostante racconti spesso di lutti e tragedie, questo libro è un inno alla vita e lo penso perché se analizziamo bene la gran parte dei personaggi, soprattutto quelli femminili, ritroviamo in essi una grande voglia di vivere, di crescere, di farcela nonostante tutto di guardare al futuro nell’ostinata ricerca di un miglioramento della condizione propria e dei propri cari. E’ sicuramente un libro molto corposo nel numero di pagine però la scorrevolezza della prosa e l’intensità delle situazioni, delle emozioni, fa sì che alla fine lo si legga in maniera veloce e con grandissimo trasporto. È un libro che muove i sentimenti e le emozioni, in cui ci si trova a sorridere e a piangere, in cui si sente la necessità di fermarsi a porsi delle domande, a fare delle riflessioni. Credo che questo sia uno di quei libri che una volta entrato nel cuore non ne esce più

David Usilla

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