Intervista a Marco Di Tillo – “Come lupi nella neve” (Fratelli Frilli Editori)

Intervista a Marco Di Tillo – “Come lupi nella neve” (Fratelli Frilli Editori)

 

Abbiamo da poco recensito “Come lupi nella neve” (Fratelli Frilli Editori) di Marco Di Tillo e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con lui per parlare del suo ultimo libro, farci raccontare qualcosa di lui e dei suoi futuri progetti

Buongiorno Marco, abbiamo nuovamente il piacere di ritrovarti sulle nostre pagine a parlare di un tuo nuovo lavoro

  • Marco Canepa è tornato con il suo consueto bagaglio di simpatia e arguzia. Come mai hai deciso di strapparlo per qualche giorno dal mare della sua Genova per farlo inerpicare sugli 830 metri sul livello del mare di una Agnone per giunta spazzata da una gelida tempesta di neve?

Canepa, da buon genovese viaggiatore, è sempre andato un po’ in giro per le sue indagini. Nel primo libro, ad esempio, “Tutte le strade portano a Genova” finiva in Ucraina e, nel secondo “Omicidio all’Acquario di Genova”, addirittura in Albania. In questo va in Molise, per accompagnare l’amico Giuseppe al suo paese di nascita. Tra parentesi, Giuseppe esiste davvero ed è il mio migliore amico, nato davvero ad Agnone.

  • Hai ripercorso anche la storia di questo piccolo borgo, ne hai raccontato le tradizioni, ad esempio la festa della Ndocciata, ne hai sviscerato alcune particolarità, come ad esempio la presenza della più antica fabbrica di campane in assoluto. Quanto lavoro di documentazione serve per creare una storia come questa? Come mai hai scelta Agnone come location per questo noir?

Sono andato più volte ad Agnone per accompagnare il mio amico. Ho visto la festa della ‘Ndocciata, ho conosciuto i luoghi e le persone, molte di loro inserite nel libro. È un paese magico, pieno di fascino che più volte, nel corso del tempo, è stato davvero tagliato fuori dal mondo, dopo una tempesta di neve, cosa che accade nel romanzo.

  • C’è qualcosa di autobiografico in Marco Canepa, nei personaggi che lo coadiuvano, e nelle storie che racconti?

Nei libri e nei personaggi che li popolano c’è sempre una parte di colui che scrive. Credo che la malinconia e la nostalgia del passato di Canepa siano un po’ anche le mie. E, insieme a loro, per fortuna, anche l’ironia, un certo modo trasversale di vedere le cose della vita e di sorridere, senza troppa drammaticità. Canepa è così e, in fondo, anche io lo sono.

  • Nei tuoi progetti futuri ci sarà ancora spazio per nuove avventure di Marco Canepa? Quando hai pensato a questo personaggio avevi già in mente il fatto di serializzarne le vicende?

Si, ci saranno di sicuro nuove storie con Canepa, visto che i suoi libri stanno andando abbastanza bene e poi ormai lui è un mio amico, anche molto simpatico, e gli amici simpatici non si lasciano mai troppo tempo da soli.

  • Siccome immagino che hai diversi amici nella scuderia Frilli avete mai pensato ad un crossover?

Sinceramente non credo perché io sono un solitario, un po’ un orso quando scrivo. Ho difficoltà a collegarmi con altri. L’unica volta che ci sono riuscito è stato molti anni fa, con Piero Chiambretti, quando abbiamo scritto la sceneggiatura per un film insieme. Però c’era il trucco: pensavamo insieme le scene e poi lui le recitava in diretta. Se ci piacevano, poi io le scrivevo, materialmente. Così è stato molto facile.

Grazie mille a Marco Di Tillo per essere stato con noi, e arrivederci a presto sulle nostre pagine

David Usilla

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