INTERVISTA A CLAUDIA MEREU – IL MONDO A CULO IN SUSU – GILGAMESH EDIZIONI

INTERVISTA A CLAUDIA MEREU – IL MONDO A CULO IN SUSU – GILGAMESH EDIZIONI

Claudia Mereu

Abbiamo da poco recensito il romanzo umoristico di Claudia Mereu, “Il mondo a culo in susu” e abbiamo la disponibilità di scambiare con l’autrice quattro chiacchere. Ciao Claudia, ben arrivata sulle pagine de I Gufi Narranti, possiamo darci del tu?

Grazie a voi per l’invito, mi fa piacere se ci diamo del tu.

 

  • Scrivere umoristico è veramente difficile, quando hai capito che a te riusciva bene?

Ho sempre avuto il senso dell’umorismo, ma scrivere storie divertenti era qualcosa che non avevo mai preso in considerazione. Infatti scrivevo racconti più seri e riflessivi. Qualche anno fa ho fatto un corso di scrittura umoristica che è stato una vera e propria rivelazione. Mi sono resa conto che l’umorismo non solo mi piaceva tanto, ma mi veniva più facile perché era la mia strada. Io credevo di aver già trovato la mia voce ed è stato un po’ come ricominciare daccapo. Quando ci ripenso dico che è stato uno scherzo del destino, io sono solo stata al gioco.

 

  • Il tuo romanzo “Il mondo a culo in susu” si avvale di diverse contaminazioni del dialetto sardo, come credi che questo possa essere un’arma in più per il tuo romanzo?

La mia protagonista, Arianna, ha appena lasciato la Sardegna per trasferirsi a Roma, proprio come ho fatto io. Quando lasci il posto dove sei cresciuta, ci vuole un po’ di tempo per ambientarti, e ti vengono spontanee molte espressioni dialettali. Farle usare il dialetto era anche un modo di portare un pezzo di Sardegna a Roma e creare un’atmosfera di “sardità”. Non l’ho fatto pensando che fosse un’arma in più per il romanzo, quando l’ho scritto mi sembrava la sola possibilità per una come Arianna. Ora mi rendo conto che il dialetto mi ha aiutato a caratterizzare meglio la mia protagonista ma anche a creare situazioni più divertenti.

 

  • Cosa o chi ti ha spinto a lasciare la tua Isola e trasferirti a Roma?

Al mio paese non c’è l’università, mi sarei dovuta trasferire a Cagliari. Tramite alcuni amici ho avuto la possibilità di studiare nella capitale e ne ho approfittato. Dopo la laurea ho trovato lavoro a Roma e mi sono stabilita qui.

Siccome è facile associare la storia di Arianna alla mia, alcuni mi hanno chiesto se le cose successe a lei sono autobiografiche. Ci tengo a precisare  che non ho inseguito il mio ex fino a Roma e non ho neanche incontrato un fantasma!

 

  • Come ti è venuta l’idea di metterci un tocco di “sovrannaturale”?

Alcuni anni fa l’Atac ha chiuso la metropolitana di Roma e io sono stata costretta a cercare un mezzo alternativo per andare al lavoro. Mi hanno consigliato la stazione di Tor Vergata ma io non riuscivo a trovarla. Il bello è che tanti me ne parlavano ma non sapevano dire di preciso dove fosse. Va bene che era in una zona periferica in mezzo alla campagna ma come ci si arrivava? La cosa era così paradossale che io la chiamavo “la stazione fantasma”. Pensate che la ricerca mi è costata un paio di weekend in cui mi sono persa e mi è successo di tutto.

Quando finalmente sono arrivata alla stazione ho avuto un’ispirazione molto forte. Cioè mi è venuta l’idea di scrivere una storia in cui c’era un fantasma e ambientarla proprio lì. Il posto era perfetto per una storia di questo tipo, e poi dopo quello che mi era successo sembrava la conseguenza più logica. Per rispondere alla domanda, credo che mettere il fantasma nel romanzo sia stata una scelta naturale più che sovrannaturale.

 

  • Se qualcuno ti definisse la Littizzetto sarda, ti farebbe piacere?

Sì, perché sarebbe la conferma che quello che scrivo è davvero divertente. Però anche se la Littizzetto ha scritto dei libri, tutti la conosciamo come attrice comica. Io non sono un’attrice e preferirei essere associata a uno scrittore o una scrittrice umoristica. Alcuni confondono le due cose ma sono completamente diverse.

 

  • Stai già lavorando a un nuovo romanzo? E in tutti i casi il tuo prossimo lavoro sarà collegato a questo?

Ci sto lavorando ma sono ancora in alto mare. Sarà sempre un romanzo di genere umoristico-fantastico ma con una storia diversa. Questa volta il fantasma non ci sarà.

 

Grazie mille per la disponibilità e ancora complimenti vivissimi da I Gufi Narranti.

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