Intervista a Daniele Cellamare – La carica di Balaklava

 

Intervista a Daniele Cellamare – La carica di Balaklava

 

Abbiamo da poco recensito il libro: La carica di Balaklava (Les Flaneurs edizioni) e ora abbiamo la possibilità di conoscere meglio l’autore Daniele Cellamare.

  • Buongiorno Daniele possiamo darci del tu?

Volentieri, specialmente se ci accomuna la passione per la lettura.

  • Nello scrivere il tuo ultimo romanzo, La carica di Balaklava (Les Flaneurs edizioni), ti sei mantenuto molto fedele alla realtà storica sia dei fatti che di molti personaggi. Per fare questo immagino tu abbia dovuto svolgere un grande lavoro di preparazione e di studio. Ci puoi raccontare un po’ quale lavoro c’è stato dietro a questo, per me splendido, romanzo?

Grazie per l’apprezzamento, davvero gradito. Si, ogni romanzo storico è il risultato di indagini accurate, svolte utilizzando numerose fonti bibliografiche. Per i miei due precedenti romanzi sono stati necessari circa tre/quattro anni di ricerche. Un anno di meno per La Carica di Balaklava a causa della sua relativa contemporaneità.

  • Cosa ti ha spinto a decidere di ambientare un tuo romanzo all’interno di un episodio storico così poco conosciuto al grande pubblico?

A dire il vero questa è un po’ la mia passione da storico e da scrittore. Mi piace indagare su episodi e vicende che, seppure importanti, non sono abbastanza conosciuti. Ed ogni volta scopro circostante e complessità che mi affascinano.

  • Sei riuscito con grande maestria a calare all’interno di un contesto storico reale, la storia di Janet e George e di tutte le loro vicissitudini. Quanto è difficile riuscire a far rendere credibile una storia di fantasia all’interno del racconto di episodi reali?

Ecco, sembra un paradosso ma questa è la parte che mi ha impegnato maggiormente. Mi spiego. Una volta effettuate le ricerche e organizzata la sequenza degli eventi, il libro scorre via con relativa semplicità. Ma armonizzarne all’interno, e in maniera credibile, le possibili traversie dei personaggi nel contesto storico non è stato facile. Spero solo di esserci riuscito.

  • Mi pare, vedendo anche la tua produzione passata, che tra i tuoi argomenti preferiti ci siano la storia e le vicende militari. Da quando nasce la tua passione per la storia?

Diciamo da sempre, una attitudine giovanile poi perfezionata con la docenza alla Sapienza di Roma. Dal mio punto di vista, la storia militare, così come le componenti confessionali, sono elementi essenziali per la comprensione degli eventi.

  • Sono dell’idea che dopo aver letto il tuo libro sia quasi delittuoso non andare ad approfondire alcune figure trattate. Una in particolare, che mi ha colpito, è quella di Florence Nightingale, conosciuta come: La signora con la lanterna. Quanto credi possa essere importante riscoprire personaggi della storia cosi interessanti ma pure così dimenticati?

Nel caso di Florence Nightingale è stato un piacere raccontare la sua determinazione e l’immenso coraggio che ha dimostrato per imporre la sua moderna visione delle cure ospedaliere. Più dolente è stata la narrazione dei comandanti impegnati nella guerra di Crimea, con i loro limiti e le manifeste incompetenze.

  • Hai dedicato molte pagine a descrivere il mondo delle infermiere dalla loro formazione fino alla loro attività sul campo.  Hai sottolineato in maniera importante la loro opera di supporto al lavoro dei dottori. Quanto è stato difficile documentarti su questo aspetto?

Devo dire non molto, sia perché sono stato conquistato dalla rivoluzione che stava maturando nella formazione ospedaliera, sia per la relativa facilità di accedere alle fonti bibliografiche messe a disposizione.

Ringraziamo Daniele Cellamare per la disponibilità, arrivederci a presto sulle pagine de I gufi narranti.

David Usilla

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