La genesi del male – Iris Bonetti (Delos Digital)

La genesi del male di Iris Bonetti (Delos Digital)

 

Non è semplice parlare di un libro bello come “La genesi del male” (Delos Digital), ultimo splendido prodotto della magica penna di Iris Bonetti, perché c’è sempre il rischio o di essere eccessivamente cerimoniosi e quindi di conseguenza poco credibili, o al contrario, di limitarsi al punto da non riuscire a trasmettere tutte le emozioni e le sensazioni che il libro è stato in grado di trasmettere.

Questo è un libro davvero clamoroso, uno di quelli che quando lo prendi in mano non lo lasci più, anzi è lui che quasi ti incatena e non ti lascia più andare fino a che non è finito.

L’incedere è dapprima un po’ lento, quasi per mettere il lettore a proprio agio, e poi progredisce pagina dopo pagina in una sorta di “Crescendo Rossiniano”, fino ad arrivare al finale con il lettore che una volta chiuso il libro ha quasi il fiatone, come avesse lui stesso partecipato agli avvenimenti narrati e sia stato esso stesso protagonista del romanzo.

Il finale architettato da Iris poi merita una menzione particolare perché è davvero una cosa eccezionale, ti lascia basito, rimani senza parole, mi verrebbe da dire sfiancato da un’esperienza di lettura piena, coinvolgente al punto da farti sentire parte integrante della trama con tutto quello che in termini di emozioni e sensazioni questo comporta.

Ed il carico emotivo non è certo leggero in “La genesi del male”, tutt’altro.

Quando si indaga il male è naturale fare i conti con una discesa nell’inferno degli istinti più bassi, con le deviazioni e le depravazioni più orribili e riuscire a farlo in modo da non cascare nello splatter di serie b è davvero impresa ardua.

Iris Bonetti ci restituisce una visione del male, delle sue ramificazioni e delle sue cause davvero intensa e robusta, con una qualità artistica davvero importante.

Il protagonista, il giornalista Leonardo Landi, è un personaggio molto complesso come complessa è la sua vita. Landi vive un’esistenza in qualche modo irrisolta, sospesa tra un passato avvolto da una fitta nebbia che dovrà trovare il modo di diradare, e un presente con il quale non riesce a fare pace e con il quale non riesce a convivere serenamente.

Quest’indagine, che lo porterà a spostarsi tra Firenze, Torino ed il Galles, già complicata di suo, si rivelerà per Landi ancora più complessa perché, in un modo o nell’altro, si intreccerà con situazioni mai chiarite del suo passato, come ad esempio la precoce dipartita dei suoi genitori.

Tanti sono poi i personaggi che intorno a lui ruotano, tutti molto ben costruiti e caratterizzati sotto tutti i punti di vista.

La trama è molto complessa, ricca anche di salti spazio temporali, ma l’autrice dimostra grande maestria nel riuscire a tenere tutto sotto il massimo controllo non lasciando che nulla sfugga alla sua attenzione, facendo si che alla fine ogni tessera del puzzle finisca al suo posto per restituire al lettore il quadro completo.

Non mancano scene per stomaci forti e momenti di grande suspense cesellati da Iris Bonetti in maniera superlativa.

Questo libro è un viaggio che vale la pena compiere, è un viaggio dentro la psiche umana, dentro le sue peggiori aberrazioni, le peggiori devianze, dentro alle immani sofferenze da cui queste devianze sono state generate.

Un viaggio che inizia in un orfanotrofio dove accadevano cose tremende a dei ragazzini di otto anni, che prosegue con un serial killer che uccide le sue vittime asportando loro il volto, lasciando vicino al cadavere un pupazzetto a forma di pecora legata ad un filo rosso.

Chi è “Il Pastore”?

Questo è il soprannome che viene dato allo spietato assassino che Landi, assieme alla psichiatra Ana Petreanu e a tutti gli altri membri del team, dovrà scovare prima che mieta altre vittime nel suo folle progetto di morte.

Il finale lascia spazio a nuovi sviluppi futuri e credo che presto Iris ci regalerà un nuovo capitolo di questa saga dedicata a Leonardo Landi, perché ancora qualche domanda sorta sul finale merita delle risposte.

Che posso dire, Iris Bonetti non delude mai, ogni suo libro è un’esperienza di lettura sublime, ci porta sempre a vivere emozioni fortissime e ci lascia sempre degli spunti di riflessione davvero molto interessanti su di noi e sulle persone che ci circondano, su chi siamo e su chi avremmo potuto essere, su quanto ogni piccolo particolare della nostra vita contribuisce a farci essere quello che siamo.

Non mi rimane che complimentarmi con Iris e sperare di leggere presto un suo nuovo libro.

David Usilla

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.