Intervista a Luigi Guicciardi: “I segreti non riposano in pace” Gilgamesh edizioni. 

Intervista a Luigi Guicciardi: “I segreti non riposano in pace” Gilgamesh edizioni. 

Abbiamo da poco recensito il romanzo di Luigi Guicciardi : “I segreti non riposano in pace” abbiamo ora la possibilità di scambiare con lui quattro chiacchierere.

 

Essendo la prima volta che ti recensiamo e che di conseguenza ti intervistiamo, ci piacerebbe sapere un po’ chi e è Luigi Guicciardi uomo e chi è Luigi Guicciardi scrittore. Puoi darci un tuo ritratto per conoscerti meglio?

Volentieri. Sono laureato in Lettere classiche, ho insegnato tutta la vita italiano e latino al liceo e sono in pensione da poco. Oltre all’insegnamento, che mi ha dato molte soddisfazioni, mi sono dedicato per anni alla critica letteraria, pubblicando articoli e saggi su riviste specializzate e su autori dell’Otto-Novecento (Nievo, Manzoni, Sciascia, Gadda…), finché ho trasformato il piacere di una passione personale – quella di lettore di romanzi gialli – in una vera attività di scrittore, a partire da La calda estate del commissario Cataldo del 1999, con cui sono nati un personaggio e una serie che continua tuttora. Nel tempo libero che mi rimane dagli impegni familiari (sono sposato e ho due figli), seguo con interesse il cinema, la musica e il calcio.

 

 

Sei un giallista molto affermato e questa fama ti deriva soprattutto dai romanzi che hai dedicato al tuo personaggio di punta, il commissario Cataldo. Come mai hai deciso questa volta di metterlo in panchina e dare spazio a questo nuovo personaggio, il commissario Laudani?

Perché avevo voglia di scrivere una storia nuova, diversa dal mystery classico cui ho abituato finora i miei lettori: una trama che avesse, sì, una prima parte d’investigazione, ma uno sviluppo successivo da thriller e da crime story, con un incremento del ritmo, della violenza, dei colpi di scena e l’aggiunta di una drammatica storia d’amore. E’ chiaro allora che un impianto narrativo così richiedeva un protagonista diverso, meno esperto e riflessivo di Cataldo, ma più giovane e più dinamico di lui.

 

 

Come Cataldo, pure Laudani si muove principalmente nella città di Modena, città che, secondo me, nasconde delle peculiarità che la rendono un’ottima location per un bel thriller. Credi che in un giallo la città in cui è ambientato sia solo una cornice o debba essere essa  stessa una sorta di personaggio?

Per me la città deve essere quasi un personaggio aggiunto, deve coinvolgere il lettore, risultare verosimile, attendibile e far sì, nel migliore dei casi, che al lettore stesso venga voglia di visitarla, per confrontare le proprie percezioni dei luoghi con quelle offerte dallo scrittore. Modena poi, hai ragione, è un’ottima location per un thriller, essendo equidistante sia dalla metropoli – che spersonalizza i rapporti umani e in cui il delitto è così consueto da non impressionare quasi più – sia dal piccolo borgo tipo la St. Mary Mead di Agatha Christie, dove tutti sanno tutto di tutti e il mistero non sarebbe oggettivamente realistico.

 

 

Ho vissuto in prima persona il terremoto che ha scosso la Bassa modenese, e non solo, nel 2012. Hai mai pensato di costruire un giallo che trattasse il tema della ricostruzione post sismica? Sicuramente Laudani o Cataldo potrebbero trovare pane per i loro denti, non credi?

Mi hai letto nel pensiero o lo sapevi già? Tra pochi giorni, il 15 marzo, uscirà infatti la nuova indagine del commissario Cataldo, I dettagli del male, in cui la prima vittima sarà proprio un ingegnere geotecnico incaricato delle perizie sull’abitabilità post sisma in provincia di Modena (tra Cavezzo e Mirandola), e questa sarà una delle piste che si dovranno seguire. In effetti le ferite del terremoto e della ricostruzione sono ancora tristemente vive, da noi, e ogni mio giallo, pur in contesti sempre diversi, è appunto questo: un mystery classico aggiornato sulla contemporaneità.

 

 

Come detto, l’universo narrativo in cui si muovono sia Laudani che Cataldo è il medesimo, è la città di Modena. Pensi che un giorno potrebbero lavorare assieme, essere coprotagonisti di un tuo giallo?

Mai dire mai, come recitava un film degli anni ’80 con 007. Tecnicamente è un binomio operativo possibile: Cataldo è commissario capo, Laudani commissario; il primo ha esperienza e acume, il secondo energia e dinamismo; potrebbero essere, quindi, felicemente complementari. Poi va detta una cosa: quando uno scrittore prova a mettere in scena due protagonisti diversi in due serie diverse, il rischio (che talvolta il lettore coglie e rimprovera) è di sovrapporli un po’ e di attribuire all’uno certe caratteristiche dell’altro. Ecco, inserire questi due personaggi nella medesima storia – e farli interagire, dialogare, eccetera – costringerebbe inevitabilmente a differenziarli, con reciproco profitto.

 

Il finale di questo tuo ultimo libro lascia una porta aperta per un sequel. Pensi che rivedremo ancora in azione Laudani?

Mai dire mai (ancora). A scrivere di Laudani mi sono divertito, e questo può essere… un indizio. Se ti diverti tu a scrivere, è probabile che si appassioni anche il lettore a leggere; se uno scrittore invece fatica e si annoia, beh, allora…

 

 

Se un giorno la televisione o il cinema portassero sullo schermo i tuoi libri, quali attori vedresti meglio nei panni dei tuoi personaggi?

Dipende realisticamente dal budget. Con uno normale, diciamo, a disposizione, vedrei bene una coppia tutta italiana, Sebastiano Somma per Cataldo e Lino Guanciale per Laudani. Con un budget molto più ricco, il sogno proibito sarebbe Johnny Depp, il più grande attore (per me) a cavallo tra i due secoli.

 

 

Sono convinto che il giallo sia una delle cornici ideali per raccontare la realtà che ci circonda e credo che con i tuoi libri tu abbia la capacità di raccontare in maniera molto profonda le luci e le ombre di Modena. Quanto è forte il tuo legame con questa città e quanto senti di appartenerle?

Balzac raccomandava: “Se vuoi essere universale, parla del tuo paese”, e Modena è la città che conosco meglio, ci sono nato, ho qui la famiglia, le frequentazioni quotidiane, gli affetti più importanti. E Modena per me resta la città delle mie radici, fondamentale al punto che sigilla anche la chiusura di molte indagini, nel bene o nel male: “Il selciato è bagnato di pioggia, sfolgora l’insegna della Secchia Rapita, luccicano i lastroni di pietra per terra e anche i palazzi brillano alle luci gialle dei fanali, e lui pensa che Modena è una città bellissima” (Relazioni pericolose per il commissario Cataldo, 2001); “Modena non gli è mai sembrata tanto grigia, le case tanto vecchie, il cielo tanto triste, la sera tanto sporca” (I dettagli del male, finale, 2022, ancora inedito).

 

 

Come ultima domanda, immaginando di interpretare il pensiero di tutti i tuoi fans, vorrei chiederti se il commissario Cataldo lo hai pensionato o se invece, come spero, lo rivedremo presto all’opera in nuove indagini.

Grazie della stima. Ti ho già risposto prima, e do appuntamento a tutti i lettori al prossimo 15 marzo, quando uscirà in libreria I dettagli del male, la nuova indagine del commissario Cataldo ambientata sempre a Modena, ma stavolta nel clima della ricostruzione post sisma, nel mondo delle scuole di ballo, delle assicurazioni e di tanto altro ancora.

Ringraziamo Luigi Guicciardi per la simpatia, dandogli l’arrivederci a presto sulle pagine de I gufi narranti

David Usilla

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