L’ALBERO DI NATALE – Racconto edito di Teresa Breviglieri

L’ALBERO DI NATALE

 

alberoGuardò soddisfatto il suo albero natalizio. Lo aveva decorato alla grande e sorrise soddisfatto. Si rabbuiò quando vide che il pavimento si stava sporcando di sangue e vide che lo stesso proveniva dalla mano mozzata del suo amico. Aveva avuto talmente fretta di finire il lavoro, che non aveva pensato a fare uscire tutto il sangue. Si rialzò, si avviò verso il ripostiglio in cucina, prese uno straccio e tornò al suo albero. Si chinò sul pavimento ed iniziò a fregare le piastrelle ormai completamente tinte di rosso. Il suo goffo tentativo di pulire, non sortì l’effetto desiderato dato che lo straccio aveva solamente sparso il sangue sul pavimento. Stanco e decisamente arrabbiato con sé stesso, staccò la mano e discese nel seminterrato. Appoggiò il moncone della mano sul suo banco da lavoro e con la fiamma ossidrica fermò il flusso sanguigno. Un odore a lui gradevole, si sparse per tutta la casa e con soddisfazione, tornò al piano di sopra per riposizionarla. Ora era perfetto! In fin dei conti, il sangue sparso sul pavimento sembrava un macabro disegno. Tanto ormai era marrone. Decise che avrebbe lasciato tutto così com’era. Guardò l’orologio appeso al muro e vide che era quasi mezzanotte. Quasi Natale ed era arrivato il momento di posizionare il bambinello nella culla dell’enorme presepe che gli occupava più della metà del suo salotto. Un presepe grande ma “semplice”, costituito da due manichini che montavano la testa di sua moglie e del suo amico; andavano a rappresentare ovviamente Maria e Giuseppe. Mancava solo il bambino. Un pianto lo distolse dai suoi pensieri. Sul suo letto dormiva un bambino. Lo aveva “procurato”  al supermercato, dalla carrozzina da cui una mamma aveva per un attimo distolto lo sguardo. Si diresse verso la stanza e prese il bambino che piangeva per la fame. Lo portò in cucina, lo appoggiò sul tavolo e riempì il biberon con un po’ di latte misto al sangue che aveva versato in un barattolo di vetro e la solita Eparina. Il bimbo succhiò avidamente la bevanda. Dopo aver finito il biberon, si addormentò beatamente fra le sue braccia, satollo e soddisfatto. Ora era tutto perfetto, pensò l’uomo posizionando l’infante nella culla fra “Maria” e “Giuseppe”. Si sedette a gambe incrociate, ammirando estasiato la sua “opera d’arte” e restò seduto sul pavimento per diverse ore. L’alba si stava annunciando con qualche raggio di sole che illuminò la stanza. Battendo le mani per la felicità fece gli auguri ai manichini che lo guardavano senza espressione. Decisamente il Natale più bello della sua vita! Felice come non lo era mai stato. Aveva avuto la sua vendetta, dato che come nella più classica delle situazioni familiari, aveva trovato il suo “amico” nel letto con sua moglie. In realtà, il tradimento era solo una scusante per uccidere. Le sue innumerevoli vittime stavano appese a dei ganci nella sua enorme cella frigorifera nel seminterrato. Frutto della sua passione per il sangue. Ora aveva raggiunto l’apice della felicità, uccidendo sua moglie e il suo amico, perché grazie a loro, aveva addobbato il suo “albero natalizio” come desiderava da tempo. L’albero si mosse ed attirò la sua attenzione. << Ora devi completare il tuo lavoro!>>: la voce del suo albero era forte e chiara. Nico annuì sorridendo, ritornò in camera da letto, aprì l’armadio e in una scatola in fondo, prese il suo vestito più amato. Era ingrassato di qualche chilo e l’abito di Babbo Natale gli calzava alla perfezione. Si ammirò nello specchio con enorme soddisfazione. Da una teca vicino alla porta prese un fucile da caccia e un’ascia e li infilò nel sacco dei “regali”. Lo aspettava una lunga giornata, perché erano molte le persone a cui doveva donare un qualcosa  per lui molto importante. “La Morte”… soprattutto ai cattivi del suo passato. Mentre si dirigeva verso la porta d’ingresso della sua casa, si girò per un attimo e salutando il suo albero e il suo presepe, gridò << Ohohoh! Buon Natale “amici”!!>>.

Racconto edito di Teresa Breviglieri classificato nel contest Racconto Horror 2019

Copertina di Alessandro Moteni

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