Recensione: Andrea Costanza – Realtà probabilmente alcoliche – Catartica Edizioni

Recensione: Andrea Costanza – Realtà probabilmente alcoliche – Catartica Edizioni

 

Un uomo seduto al  bar, profondamente ubriaco.

Egli scambia tutta un serie di riflessioni col barista, caratterizzate da cinismo e disincanto nei confronti della realtà, nei confronti ad esempio del mondo del lavoro strutturato con le sue dieci ore al giorno, del sesso, dell’educazione dei bambini.

Ha anche delle visioni molto al confine tra sogno e realtà, fra rapimenti, scuole con educatori molto sui generis, strani rapimenti ad opera di misteriosi individui, discorsi profondi nei pressi del mare, ristoranti dove i normali pasti e intrattenimenti vengono interrotti da esternazioni a dir poco surreali, semafori e specchi che fanno discorsi esistenziali, giornate passate a fare poco e nulla oltre che bere e tenendo la casa in un pessimo stato, grottesche visite di persone con le quali passare il tempo a guardare partite di calcio in televisione e commentare sulle donne, esperienze sessuali con prostitute…..

Un’opera dalla struttura sicuramente disorientante (gli sviluppi non seguono esattamente un filo logico anzi…) e pervasa da un’atmosfera onirica e bizzarra, dove tutto sembra ruotare intorno  all’incontro – scontro dialettico fra il protagonista e il misterioso barista figura che come nel famoso bar di Guerre Stellari potrebbe essere umano,  demone o chissà quale altra creatura non meglio definita.

Tra queste bizzarre pagine l’autore offre vari spunti di riflessione sulla vita, ad esempio il fatto che non esista un unica realtà ma tutto abbia molteplici sfaccettature.  Come già detto sopra, è possibile che tutto almeno in parte nasca dal profondo stato di ebbrezza del protagonista e che quindi, quanto viviamo assieme a lui durante la lettura,  non sia esattamente concreto e tangibile… del resto il titolo, un po’,  mette sull’avviso…

Matteo Melis

 

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