Intervista a G.L. Barone – “Minaccia Globale” (Indomitus Publishing)

Intervista a G.L. Barone – “Minaccia Globale” (Indomitus Publishing)

Barone

Abbiamo da poco recensito “Minaccia Globale” (Indomitus Publishing) di G.L. Barone e, come ormai gradita tradizione consolidata, abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui per approfondire i temi principali di questo suo ultimo lavoro e per farci magari anticipare eventuali progetti futuri

Buongiorno G.L. , grazie innanzitutto per essere tornato per l’ennesima volta a trovarci sulle nostre pagine. Partirei senza indugio con le domande:

  1. Se non erro “Minaccia Globale” è il secondo capitolo della serie “I tredici”, iniziata nel 2014 con “Il sigillo dei tredici massoni” (Newton and Compton) e segue le indagini del procuratore Lorenzo Fossati. Se ho letto bene il finale direi che ci sarà un seguito giusto? Ci stai già lavorando?

Intanto a grazie a voi per avermi invitato ancora nel vostro salotto.  Sì, minaccia globale, pur essendo una storia indipendente, segue le indagini del procuratore Fossati che avevamo incontrato per la prima volta ne il sigillo dei tredici massoni. L’dea è quella di creare una serie attorno a lui e alle sue cospirazioni. Arriverà sicuramente una nuova storia a cui sto già pensando, ma non so dirti quando perché al momento sto già lavorando ad altro…

  1. Come è nata l’idea che poi ti ha portato a scrivere questa storia così particolare?

Era un’avventura che avevo in mente da un po’, da quando cioè hanno chiuso in casa 60 milioni di italiani. In quell’occasione (e poi sempre più spesso) mi sono domandato quanto c’era di vero in quello che ci veniva raccontato da stampa e tv e quanto invece era frutto di una costruzione mediatica. Non ti posso dire di più perché rovineremmo i colpi di scena di minaccia globale, ma mi sono chiesto: fino a che punto saremmo disposti a credere a quello che ci viene somministrato dal mainstream? Qual è il limite ultimo? Ecco, con minaccia globale lo scopriremo.

  1. In molti, sui social, ho letto che ti accusano di aver, con questo libro, strizzato un po’ troppo l’occhio al mondo dei complottisti. Tu cosa rispondi a questo tipo di critica?

Non posso dargli torto, è esattamente così. Ma il fatto che ci siano teorie “complottistiche” è perfettamente normale, se si conosce la saga e il personaggio Fossati. Lui sì che “complottista” e lo ha dimostrato fin dalla sua prima apparizione nel 2014 in cui si scontrava con il potere economico. Se vi piacciono i complotti, veri o presunti, questa quindi è la serie per voi. Se non vi piacciono, potete divertirvi comunque leggendolo, separando la realtà che percepite da quella raccontata.

  1. Oggi, anche grazie ai social media che ne amplificano la voce, si stanno sviluppando sempre più una serie di correnti di pensiero che per facilità vengono definite “complottiste”. Dai terrapiattisti, ai No-Vax, No-5G, ecc… Come vedi e come consideri queste correnti?

Io scrivo romanzi, non mi occupo di fenomeni sociologici. A volte però mi torna in mente una citazione che ho letto da qualche parte: i complottasti sono semplicemente quelli che vedono la verità prima degli altri. Chissà, magari a volte è così per davvero. Io mi limito a pensare con la mia testa e non prendere per oro colato tutto quello che mi viene raccontato. Significa essere complottisti?

  1. Il protagonista principale di questo libro è il procuratore Lorenzo Fossati. Ci puoi raccontare qualcosa di più su di lui e su come è nata l’ispirazione per crearlo?

Fossati è stato uno dei miei primi personaggi (il sigillo è il secondo thriller uscito per la Newton Compton). A differenza di molti protagonisti della letteratura di genere, che saltano, sparano, corrono pericoli, lui è un uomo normale, come potremmo essere io e te, solo che si trova catapultato in situazioni più grandi di lui. Questo non esclude che sia però anche lui un eroe, perché, come dico nel libro: “un eroe è una persona normale che fa la migliore delle azioni nella peggiore delle situazioni.”

 

  1. Sottotraccia, neanche tanto secondo me, in questo libro c’è una sorta di denuncia verso un certo tipo di gestione delle notizie e di chi diventa scomodo se si contrappone a quello che diventa il cosiddetto pensiero dominante, a come, sempre seguendo il filo del discorso, anche la scienza venga utilizzata e piegata per dimostrare tesi eventualmente preconfezionate. Ho visto giusto o mi sbaglio?

Dici bene, la questione del pensiero dominante della scenzah con l’h finale sono il fulcro del libro. Hai perfettamente colto il senso, che non è affatto sottotraccia perché alla fine dovrebbe spingere i più attenti a riflettere e a sviluppare un senso critico. Ad aprire gli occhi e a guardare la luna e non il dito.

 

  1. Credo che con “Il falso messia”, che autopubblicasti nel 2022 e di cui parlammo su queste pagine, diciamo che qualche nemico te lo sei fatto immagino. Ora con “Minaccia Globale” sicuramente qualche altra dose di fango è inevitabile visto lo scontro tra fazioni che oggigiorno regna nei social e non solo. Cosa ti porta ad andare ad approfondire temi così caldi, a stuzzicare il vespaio?

Hai ragione, qualche critica è sempre dietro l’angolo, ma in realtà lo sono anche i gli attestati di stima, molto più numerosi e segno che il pubblico coglie il messaggio molto più spesso di quanto in molti credono. Certo, non tutti sono uguali e non tutti capiscono il senso ultimo dei libri, ma è sempre stato così: pensa al Manzoni e alla sua critica non troppo velata agli austriaci quando parlava della dominazione spagnola. Io ho scritto e continuerò a scrivere quello che mi piacerebbe leggere, e continuerò a farlo con il linguaggio che conosco, fiction che possa divertire anche il pubblico meno attento. Se poi passa un messaggio, meglio così.

 

Grazie mille a G.L. Barone per la sua disponibilità e per la sua cortesia.  È sempre un piacere affrontare con lui temi anche scottanti ed attuali e speriamo di averlo ancora presto nostro ospite

 

David Usilla

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