Recensione “L’ imprecisione perfetta” Franco Garrone, Robin&Son

Recensione “L’ imprecisione perfetta” – Franco Garrone –  Robin&Son

 

Attraverso i virtuosismi dei” due violini in amore”, nel contesto di uno scenario pre-bellico che porterà alla seconda guerra mondiale, si snodano le vicende dei due protagonisti, due violinisti abili che, loro fortuna o loro malgrado, diventeranno celebri. Il loro rapporto, dalla conoscenza, ai sentimenti e nei loro rispettivi percorsi si dipanerà, per culminare in un finale da far restare il lettore letteralmente “senza fiato”. Esperienze che ci faranno riflettere e compiere un lungo viaggio introspettivo tra le molteplici pieghe del cuore, dove tra giusto e sbagliato, casuale e predefinito, si delineerà quel sentimento che porterà al compiersi del proprio e altrui destino. A tutto questo fa da meraviglioso contorno la musica e tutte le sue caratteristiche messe in evidenza da Franco Garrone, che permette di entrare “in punta di nota” in un mondo, per alcuni, del tutto nuovo ed affascinante che invoglia anche il più stonato ed il meno capace ad avvicendarsi in questo nuovo ambiente con  viva curiosità.

Possiamo essere più o meno d’accordo con il finale, ma ciò ha ben poca importanza rispetto alla meticolosità ed alla precisione con cui Franco Garrone ci delizia nelle molteplici e colorate descrizioni di persone, luoghi ed emozioni, per farci cogliere ciò che di meglio il racconto voglia comunicarci.

L’ imprecisione perfetta è un libro da consigliare caldamente, così come è da suggerire l’ascolto dei vari brani citati nell’ elenco alla fine del libro, per rivivere le stesse sensazioni di tutti gli orchestrali, dei solisti e del pubblico, immergendoci durante l’ascolto, all’interno di una delle tante leggende sui violini più famosi del mondo, gli Stradivari, che, con precisa spiegazione dello scrittore, giungono a noi così chiari nelle loro fattezze da sembrare quasi semplici da costruire e suonare, tanto è il desiderio di conoscenza e scoperta scaturiti nell’animo del lettore per mezzo dell’abile penna del nostro caro Franco.

Sandra Pauletto

 

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