Recensione: “Cuore di serpente” – Giovanni Montini – Bertoni Editore

Recensione: “Cuore di serpente” – Giovanni Montini, – Bertoni Editore

 

Ci sono momenti nella vita in cui ci si chiede, anche da adulti, come si distinguono le persone che spesso chiamiamo “amici”, perché esiste la sofferenza e come si percepisce nel suo manifestarsi nelle molteplici modalità.

Questo ed altri temi sono presenti in “Cuore di serpente”  romanzo ambientato in una calda estate italiana di fine anni ’70

Giulio, uno scrittore di buona notorietà, entra in crisi con il proprio sé a tal punto da non riuscire a superare il trauma del famoso blocco che ogni tanto, a ragione o a torto, può a sorpresa attanagliare ogni scrittore.

Ospite della sua amica, o così sembra atteggiarsi, Giulio si troverà in mezzo a difficoltà emotive e traumi personali e familiari, dei suoi amici e dei vari ospiti, della villa estiva, corredata di piscina e situata vicino alla spiaggia, al Circeo.

Descrizioni affascinanti e momenti di suspense ci teletrasportano all’interno del racconto, che va da sfumature di giallo all’introspettivo psicologico, dal rosa nel senso più ampio, per sfiorare lievi tratti più erotici, dove si affrontano rapporti di amicizia e di coppia, tra sincerità e bugie, non solo in senso etero ma anche omosessuale, all’interno di una società  perbenista negli anni in cui si iniziano a raccogliere i frutti del 1968.

Le vicende dei protagonisti ci conducono a rivisitare le nostre idee non solo a livello emozionale ed emotivo ma anche storico e sociale, capendo che è dal rispetto dell’altro e di noi stessi che avviene una crescita personale e comune.

Al contrario, invece, ci fa notare anche come la manipolazione e la critica creano solo malumori e disambigue interpretazioni, portando una instabilità personale che porta ad un malessere sociale al cui interno ognuno, come è normale che sia, segue il suo percorso.

Il tutto con un finale alquanto inaspettato ma, effettivamente, il titolo ci è di aiuto..

Ci vuole proprio un cuore di serpente, forse, a volte, per riuscire a barcamenarsi nel bene e nel male, per sopravvivere a certi eventi senza farsi buttar giù, andando avanti come si suol dire, “nonostante tutto” e continuando la vita cercando di cogliere tutto il meglio che ci può offrire.

La struttura della storia comprende un  prologo ed un epilogo, il contenuto del romanzo potrebbe essere definito  illuminante per tutti coloro che difficilmente riescono a scovare le emotività delle persone, siano  queste angeli o serpenti.

Sabina Bernardis

 

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