INTERVISTA A MARIA ROSARIA PETTI – “BLACK SQUARE, LA FUGA DEL GIOVANE HOLDEN” – L’ERUDITA EDITORE.

INTERVISTA A MARIA ROSARIA PETTI – “BLACK SQUARE, LA FUGA DEL GIOVANE HOLDEN” – L’ERUDITA EDITORE.

Abbiamo da poco recensito “Black square, la fuga del giovane Holden”, scritto da Maria Rosaria Petti edito da L’Erudita e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice. Buongiorno, grazie essere passata a trovarci, possiamo darci del tu?

D: Perché hai scelto proprio Holden come personaggio chiave tra quelli letterari?

R: Holden Caulfield è il prototipo dell’adolescente emarginato, generoso ma asociale. Non riesce a stabilire un contatto con i suoi professori, compagni e anche in famiglia si sente compreso solo dalla sorellina Phoebe. Oppresso e rifiutato da una società borghese e benpensante, alla fine del romanzo si trova da solo in una casa di cura per disagi mentali. Anche Anna Frank e Natascia Rostova, gli altri due personaggi letterari in fuga, sono adolescenti oppresse dagli orrori della Storia. Li ho scelti perché mi sono sembrati meritevoli di un riscatto e di una vita non più da vittime ma da protagonisti.

 

D: Come nasce l’idea (geniale) per il tuo romanzo?

L’idea nasce da un articolo di giornale che raccontava la sorprendente collocazione del quadro nero, il Black Square, di Malievich, nell’abbagliante Museo dell’Hermitage di San Piertroburgo. Questo quadro mi fece pensare subito a un Passaggio Segreto attraverso il quale…. Da qui mi è fiorita misteriosamente tutta la storia.

 

D: Con quale criterio hai scelto di far rivivere alcuni, diciamo, “volti noti”?

R: Un criterio di redenzione per coloro che hanno avuto una vita interrotta troppo presto.

 

D: Credi sia possibile un seguito?

No.

 

D: Se dovessi collocare il libro in un reparto della libreria come lo collocheresti?

R: Considero il mio romanzo un grande viaggio nello spazio e nel tempo, attraverso stagioni e continenti.

 

D: Non temi che i puristi della letteratura potrebbero storcere il naso alla tua idea?

R: Ma chi sono i puristi della letteratura? Dal momento poi che mi sono immedesimata nei personaggi letterari del romanzo, con grande amore e rispetto, fino a sentirne le voci, a immaginarne le gestualità, a soffrirne le delusioni e i dolori, non credo proprio di aver abusato della loro notorietà e grandezza.

D: Stai lavorando a un nuovo libro?

R: Di solito le storie mi vengono a cercare e mi si aggrappano al cervello. Le storie sono molto invasive e prepotenti. Adesso è venuta a cercarmi una bambina, e mi sta raccontando i suoi primi anni. Forse sono io.

 

Grazie di avermi scelta,

Maria Rosaria Petti

 

 

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