Perturbator – Lustful Sacraments – Un ballo in una nebbia oscura.

Perturbator – Lustful Sacraments

Anno: 2021

Paese di provenienza: Francia

Genere: synth wave/ new wave dark

Membri: James Kent – synth, batteria digitale, chitarra, basso e voce

Casa discografica: Blood Music

1. Reaching Xanadu

2. Lustful Sacraments

3. Excess

4. Secret Devotion (Ft. True Body)

5. Death Of The Soul

6. The Other Place

7. Dethroned Under A Funeral Haze

8. Messalina, Messalina

9. God Says (Ft. Hangman’s Chair)

2021. Torna Perturbator con Blood Music a prolungare un sodalizio inscindibile. Una copertina ancora una volta interessantissima. Il primo errore sarebbe pensare che Lustful Sacraments sia il solito disco di Perturbator. Il secondo errore sarebbe proprio per questo non ascoltarlo.

James Kent rivoluziona leggermente la sua proposta mantenendo chiaramente una vagonata di synth ma, se possibile, incupendoli ancora di più rispetto ad un approccio che è sempre stato un po’ dark. A favore di questa virata gioca un ruolo fondamentale il recupero di altre sonorità tipiche degli anni ‘80 ma più vicine a Sisters Of Mercy, Joy Division e Pixies. Seppur per testi brevi vediamo James Kent partecipe anche alla voce e in partiture non solo elettroniche. Reaching Xanadu, intro degno del dj francese, fa’ da apripista ad un disco che forse non verrà considerato grandioso subito, ma lo diventerà sicuramente. Infatti, la scaletta si snoda in momenti di una potenza e di una bellezza come al solito indescrivibili: i ritmi trascinanti di Lustful Sacraments ed Excess, le plettrate funeree ed echeggianti di Secret Devotion, in collaborazione con True Body.

Il cuore di Lustful Sacraments curiosamente si discosta un po’ da ciò che si è sentito fino a questo punto: Death Of The Soul fa’ rivivere le sensazioni a cui i fan di Perturbator sono più abituati, accantonando per un attimo le contaminazioni rock e recuperando le atmosfere futuristiche ed elettroniche, The Other Place è più vicina alle sperimentazioni cacofoniche già in atto nell’EP New Model (2017). Un’occasione per dare un altro sguardo da vicino alla poesia oscura e alla suspense irresistibile di un musicista immenso. Vero tratto d’unione di Lustful Sacraments è il ricorso agli arpeggi dark industrial, aggiunta che rende nuovamente e diversamente seducente la musica di Perturbator. In questo Dethroned Under A Funeral Haze è principe e la voce baritonale ed effettata di Kent descrive perfettamente un’atmosfera lugubre e nebbiosa che è davvero un inedito. Credo che in Messalina, Messalina sia testimoniato in calce come sia possibile che un’artista sappia essere tenebroso ed edonista allo stesso tempo. Il refrain incalzante ed emozionante di questa traccia è la dimostrazione del sentimento incontenibile e vibrante di Perturbator. Al contempo, con i suoi sette minuti di durata, va ad aggiungersi alla pletora di composizioni estese che vanno molto a genio al maestro francese e anche per questo costituisce il momento più ispirato di Lustful Sacraments.

Conclusione agli effetti speciali affidata alla ballata sognante God Says, momento assolutamente magico frutto del contributo di Hangman’s Chair. Lustful Sacraments porta la firma di un uomo per ora infinito nel suo gusto e nel suo immaginario fatto di futuri angoscianti e lacrime digitali. Un poeta dell’oscuro perfettamente descritto dalla copertina in questione: una città fredda ed inospitale, particolari architettonici barocchi e persone che ballano illuminate da una luce calda. L’ennesimo capolavoro.

Voto: 10

Zanini Marco

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