LA MACCHINA NERA – Recensione film di Teresa Breviglieri
Anno: 1977
Paese di produzione: Stati Uniti d’America
Durata: 96 minuti
Rapporto: 2,35:1
Genere: Thriller
Regia: Elliot Silverstein
Soggetto: Michael Butler, Dennis Shryack
Sceneggiatura: Michael Butler, Dennis Shryack, Lane Slate
Produttore: Elliot Silverstein, Martin Birdt
Fotografia: Gerald Hirschfeld
Montaggio: Michael McCroskey
Effetti speciali: Kevin Pike
Musiche: Leonard Rosenman
Scenografia: Lloyd S. Papez
Cast: James Brolin, Kathleen Lloyd, R.G. Armstrong,
John Rubinstein, Elizabeth Thompson, Ronny Cox,
Roy Jenson, Kim Richards, Kyle Richards, Kate Murtagh,
Melody Thomas Scott, Robert Phillips, Doris Dowling,
Henry O’Brien, Eddie Little Sky, Lee McLaughlin.
In un piccolo paese del New Mexico, dal nulla arriva una macchina nera alquanto inquietante e dal momento del suo arrivo, inizia una serie di omicidi.
La polizia cercherà di fermare l’auto e sarà una dura lotta per evitare ulteriori uccisioni.
Molti di voi ricorderanno il film “Duel”, anno 1971 diretto dal grande Steven Spielberg. Il film raccontava la storia di un inusuale inseguimento da parte di un grosso autocarro verso un povero automobilista ignaro si ritrova a correre con la sua auto per evitare di essere mandato fuori strada. Ebbene, “La macchina nera”, si rifà a questo film che divenne un vero e proprio “cult”.
Naturalmente ci sono differenze tra le due pellicole e guai se non fosse così! Comunque la storia colpisce nel segno. Un’automobile nera, con i vetri oscurati che uccide senza fare distinzione, persone che attraversano il suo cammino è quantomeno inquietante. Forse a qualcuno la storia potrà sembrare scontata e con un intuibile finale ma in realtà sorprende per le scene violente di cui si fa protagonista.
Un film che colpisce anche per le location a dir poco suggestive. Territori desertici e sconfinati, il tutto accentuato dai polveroni che l’auto scatena al suo passaggio. La fotografia è ineccepibile e rende le sequenze molto realistiche.
Vi svelo una piccola curiosità che riguarda l’auto. È una “Lincoln Continental Mark III” del 1971 modificata da George Barris che per chi non lo sapesse, costruì la Batmobile 1966 (Lincoln Futura). Durante le riprese de “La Macchina Nera” furono realizzati sei esemplari dell’auto e furono tutti distrutti durante la realizzazione del film.
Ritengo personalmente che sia un cult come il suo predecessore “Duel”. Realizzato a basso budget ma con tutti i crismi necessari a renderlo un film inquietante soprattutto quando l’auto annuncia il suo arrivo con il suono del clacson potente ripetuto più volte, davvero da pelle d’oca per quell’epoca e per il genere thriller a cui è stato attribuito. A mio parere ha discrete venature horror.
Ma ci pensate se avvenisse veramente una cosa del genere? Essere inseguiti da un veicolo che non lascia trasparire la fisionomia del guidatore. Scappare da un inseguimento per non morire e soprattutto senza sapere il motivo di tanto accanimento. Cosa scatterà nella mente di chi scappa per non essere ucciso?
Beh, direi che è meglio non saperlo…