Recensione: “Il Pensionante”- Alfred Hitchcock
Anno: 1929
Titolo originale: The Lodger: A Story of the London Fog
Paese di produzione: Regno Unito
Genere: thriller, drammatico
Durata: 90 minuti
Dati tecnici: B/N, rapporto: 4:3, film muto
Regia: Alfred Hitchcock
Soggetto: tratto dal romanzo omonimo di Marie Belloc Lowndes
Sceneggiatura: Eliot Stannard, Alfred Hitchcock
Produttore: Michael Balcon, Carlyle Blackwell
Casa di produzione: Gainsborough Pictures, Carlyle Blackwell Productions
Fotografia: Gaetano Ventimiglia, Hal Young
Montaggio: Ivor Montagu
Scenografia: C. Wilfred Arnold, Bertram Evans
Cast: Ivor Novello, June Howard Tripps, Malcolm Keen, Marie Ault
Quando si parla di Alfred Hitchcock, si pensa a film come Psycho, Uccelli, La donna che visse due volte, Marnie, Nodo alla Gola, spesso trasmessi dalle piattaforme televisive, esistono però film del Maestro quasi mai citati e che meritano un occhio di riguardo come il film di cui parlerò tra un attimo; “Il Pensionante” (A Story of the London Fog, 1927) tratto dall’omonimo romanzo di Marie Adelaide Belloc Lowndes. Genere thriller girato in Gran Bretagna, durata circa un’ora e ovviamente muto.
Hitchcock lo definì il suo “primo vero film” e narra la storia di uno strano personaggio, nella tetra Londra degli anni venti, Jonathan Drew, si reca a casa dei signori Bunting alla ricerca di una stanza in affitto, mentre Londra è in subbuglio per la caccia ad un serial killer che ama uccidere donne dai capelli biondi chiamato “Il Vendicatore”. Daisy, la bionda figlia dei padroni di casa, è fidanzata con il detective Joe Chandler, che segue le indagini per la cattura del killer. Molto presto, Joe s’ingelosirà riguardo al nuovo inquilino e inizierà a sospettare che il killer sia proprio lui, Jonathan Drew.
Questa pellicola, è pervasa dallo stile inconfondibile del Maestro della Suspence e presenta i temi ricorrenti che caratterizzeranno i film degli anni successivi. La classica matassa da dipanare che contiene tutti gli elementi che servono. Un uomo accusato di omicidio che cerca di dimostrare la sua innocenza seppur ostacolato, una sfilza di delitti inspiegabili, il classico triangolo sentimentale, suspence a palate, orrore ma anche momenti di humour che non guastano.
Nonostante il film sia datato, le tecniche utilizzate per rendere l’atmosfera inquietante sono innovative per quei tempi; d’altra parte, Hitchcock prima di diventare regista è stato l’assistente del grande regista e sceneggiatore Friedrich W. Murnau; difatti i giochi di luci e ombre che troviamo in abbondanza nel film “Il Pensionante”, sono frutto di combinazioni di specchi e lastre di vetro utilizzati spesso da Murnau.
“Il Pensionante” è un film muto ma per questo non meno interessante. La storia si dipana con colpi di scena che tengono alto l’interesse dello spettatore.
Film consigliato a tutti e in particolare agli estimatori delle opere del “Maestro”. Interessante e coinvolgente. Una storia da gustare dall’inizio alla fine.
Teresa Breviglieri