Il cacciatore silenzioso di Lars Kepler – Recensione

Il cacciatore silenzioso di Lars Kepler

Recentemente ho letto “Il cacciatore silenzioso” di Lars Kepler. Questo romanzo è il seguito  di “Nella mente dell’ipnotista” , infatti ritroviamo  il commissario Joona Linna.

Diciamo ex commissario, visto che è in un carcere di massima sicurezza ormai da due anni.

Lui è l’unico che ha l’ intuito necessario, per scoprire il serial killer che si aggira nella città.

La storia inizia con Sofia  una donna molto affascinante che entra in una grandissima villa appena fuori Stoccolma attesa da un cliente molto benestante.  Non conosce il cliente, non ha la più pallida idea di che tipo possa essere ne immagina che sta per imbattersi in un assassino crudele, che adora cacciare e rincorrere le sue prede prima di massacrarle.

Un serial killer che sembra un fantasma, difficile catturare.

L’arduo compito sarà affidato al commissario Joona Linnalui affiancato dall’agente speciale Saga Bauer. I due, insieme, dovranno capire il comune denominatore che lega tutti gli omicidi che verranno compiuti nel corso della storia. Omicidi efferati e crudeli, che coinvolgeranno personalità famose. Giungeranno con fatica alla verità su queste morti. Una verità che non ci si aspetta fino alla fine del libro. Un thriller assolutamente adrenalinico che vi terrà incollati sino all’ultima pagina. Scritto in modo scorrevole e assolutamente coinvolgente. Pagina dopo pagina, vi accorgerete che nulla è scontato, nello svolgersi della storia e finché non arriverete alla fine, non capirete chi è il killer. Kepler, in questo romanzo, descrive i personaggi talmente bene, che vi sarà facile entrare in sintonia con loro e carpirne le sensazioni che provano

Per chi non lo sapesse  questo libro è stato scritto a quattro mani_: da  Kepler e sua moglie. L’animo femminile traspare  scorrendo le pagine anche se questo thriller è a tratti molto violento. Vi consiglio assolutamente di leggerlo perché è un romanzo che non dà tregua e che vi trasporterà nella realtà e nelle sensazioni delle vittime.

Teresa Breviglieri

 

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