Intervista ad Antonello Altamura – I codici neri di Alfred Hitchcock – Robin edizioni
Abbiamo da poco recensito il volume I codici neri di Alfred Hitchcock dell’autore Antonello Altamura e abbiamo la possibilità di scambiare con lui quattro chiacchiere
D: Ciao Antonello grazie per essere passato a trovarci, possiamo darci del tu?
R: Innanzi tutto grazie e direi che dobbiamo assolutamente darci del tu.
D: Sappiamo che sei un affermato psicologo e psicoterapeuta e ti faccio i miei complimenti per questo; quando e come nasce Antonello Altamura scrittore?
R: Nasce da una fascinazione riguardo a certe trame seducenti, la voglia di capire altre vite lontane ma assimilabili insomma metafore. Poi i Geni mi hanno sempre affascinato…
D: E ora parliamo del tuo libro. Come è nata l’idea di scrivere questo saggio, peraltro molto dettagliato?
R: Mi ero laureato a Padova con una tesi sul cineasta molto particolareggiata prendendo in analisi tre opere filmiche del Maestro Marnie, Vertigo e Psycho tre film cardine della sua filologia sull’imago materna e poi per una decina di anni ho continuato a studiare il fenomeno Hitchcock da tutte le angolature. Insomma avevo tanto materiale e tante indagini pronte.
D: Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo saggio? Immagino anche il tempo che avrai impiegato nelle ricerche per arrivare a questo ottimo risultato.
R L’ho scritto in due anni ma lo studio su di lui continua tutt’ora è un oceano di criminologia, bon ton, arte, decor, sociologia, antropologia culturale e tanta psicologia.
D: Ho una curiosità che ti chiedo cortesemente di soddisfare. La passione per Hitchcock ha qualcosa a che fare con la tua professione di psicologo dato che il Maestro ha creato film che fanno riflettere proprio nel campo psicologico?
R: Beh la sua creazione dei suoi personaggi è psicologia pura. Tutti i suoi anti-eroi (spesso omicidio) le sue donne attraenti e misteriose hanno una storia psicologica molto forte, nascosta dietro un enigma da comprendere e analizzare. Hitchcock è un Leonardo del cinema
D: Ora ti pongo una domanda che credo ti avranno fatto molte persone, qual è il tuo film di Hitchcock preferito?
R: Ogni film è una scuola di vita devo dire che Rebecca per esempio per me è la crudeltà e il narcisismo della high class, Vertigo la crisi che porta alla confusione esistenziale, Psycho è uno studio ancorato dalla realtà psichica di un omicida devo dire che ultimamente amo molto i primi di Hitchcock muti… una classe formale… Molte son favole nere e l’omicida spesso e volentieri è pluriomicida, insomma un serial killer e lo si scopre man mano.
D: Come concili il tempo da dedicare al tuo lavoro con quello di scrittore?
R: Ultimamente mi sto interessando al cinema alla sceneggiatura ma credo che “I codici Neri di Hitchcock” andrebbe letto da chi si interessa non solo di cinema ma di criminologia e psicologia ovviamente. Chiunque può avere una vera guida su tipologie psicopatologiche e omicidiarie esemplificate nello studio di film e con poca spesa.
D: Al momento attuale, stai lavorando ad un altro libro? Ci puoi dare un’anticipazione?
R: Amo Torino quanto Roma che ho molto frequentato e ho quasi pronto un giallo su fatti veri traslati in narrazione. Credo sia una bella storia ovviamente una favola nera ma molto, molto reale tra bellezza e religione.
D: Qual è il tuo scrittore preferito?
R: Alberto Moravia, ha saputo fotografare gli italiani con i loro vizi capitali in maniera unica e lo si ricorda poco secondo me, ma io credo sia superiore a molti altri.
Grazie per aver risposto alle mie domande. Ci vediamo sul blog “I Gufi Narranti”.
Grazie a voi davvero, è stato un piacere
Teresa Breviglieri