Voivod – Killing Technology – La tecnologia famelica ci controlla.

Voivod – Killing Technology

Anno: 1987

Paese di provenienza: Canada

Genere: thrash metal

Membri: Snake – voce; Piggy – chitarra; Blacky – basso; Away – batteria

Casa discografica: Noise Records

  1. Killing Technology
  2. Overreaction
  3. Tornado
  4. Forgotten In Space
  5. Ravenous Medicine
  6. Order Of The Blackguards
  7. This Is Not An Exercise

Il momento della maturità per il movimento thrash metal arrivò più o meno nella seconda metà degli anni ’80. Nonostante reputi ancora Rrröööaaarrr un passo falso, in quanto inferiore a War And Pain sia dal punto di vista compositivo sia da quello produttivo, i Voivod ci misero un solo anno per compiere un salto di qualità sorprendente. Killing Technology, terza opera di un gruppo ormai musicalmente adulto, porta alla luce l’attrazione dei thrashers canadesi per il progressive. Killing Technology, prima traccia di una tortuosa scaletta, chiarisce con schiettezza la nuova identità dei Voivod. I riff dissonanti assalgono immediatamente l’ascoltatore trascinandolo in una spirale disturbante. Diventerà una sorta di marchio di fabbrica che farà proseliti fino ai giorni nostri (vedasi gruppi come Vektor o Vexovoid, totalmente affascinati dalla parabola dei Voivod). Finalmente il chitarrismo di Piggy acquisisce limpidezza e viene messo in risalto da strutture fantasiose ed elaborate che gli permettono di esprimere tutto il suo fulgido talento. Senza timore alcuno i quattro sciorinano sette minuti di thrash metal che scorrono passando da una cavalcata epilettica e finendo in un oceano psichedelico di voci echeggianti e vorticanti. L’adeguato biglietto da visita spiazzante di un album che non può che essere annoverato tra i grandi capolavori del metal. La maggiore lentezza di Overreaction permette di notare anche l’impegno nella scrittura dei testi e la qualità del cantato di Snake, entrato a questo punto di diritto nella cerchia dei migliori interpreti del genere. Complessivamente si può dire che il successo di Killing Technology derivi dalla sua estrema organicità che mostra ogni componente al meglio delle sue possibilità.

Da un punto di vista tematico naturalmente è la paura nei confronti della tecnologia ad animare le preoccupazioni e le accuse del gruppo, impegnati in una sorta di allegoria futuristica sulla piega devastante che sta prendendo la nostra società. A chiudere il primo lato dell’LP, nella sua “Killing Side”, è uno dei suoi brani migliori, Tornado. Musicalmente parlando l’impeto e la scelta dei riff è qualcosa di superlativo, così come la forza e la corrosività con cui la voce di Snake si inserisce nelle sue parti. Un vero e proprio gioiello. La produzione, accurata ma grezza allo stesso tempo, esalta alla perfezione il clima del disco e infonde un fascino unico alle chitarre serpeggianti di Forgotten In Space, infinita discesa nell’oscurità del cosmo. Se il lato B si intitola però “Ravenous Side” ci sarà un motivo. Ravenous Medicine, quinta traccia di Killing Technology, è un altro pezzo a dir poco entusiasmante. Scrittura di musica e testi sono con ogni probabilità ad un apice creativo e formale e tutto si sposa alla perfezione, compresi i toni cupi con cui i nostri trattano della sperimentazione animale, denunciata attraverso immagini orrorifiche di ospedali poco rassicuranti e interventi chirurgici terrificanti.

Dopo tanta qualità ci si potrebbe aspettare anche un passo falso, ma i Voivod riservano ai loro fans anche un finale col botto. Order Of The Blackguards brilla per la sua grande musicalità, nonostante la brutalità rimanga sempre presente. This Is Not An Exercise si fa’ ricordare per un tappeto di doppio pedale crudo e mai artificioso, che colora il racconto sonoro con immagini di devastazione totale. Qualcosa di estremamente apocalittico si scorge all’orizzonte, ma è l’inizio di una nuova era. I Voivod tracciano questa evoluzione per l’umanità e allo stesso tempo realizzano la loro nuova incarnazione. Giunti ai massimi livelli del metal il quartetto canadese non si accontenta più e imboccherà nuove traiettorie spaziali.

Voto: 10

Zanini Marco

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