RECENSIONE: LE BELVE – GUIDO SGARDOLI & MANLIO CASTAGNA

RECENSIONE: LE BELVE – GUIDO SGARDOLI & MANLIO CASTAGNA

 

Non sono una che legge la trama né la quarta di copertina quando lo scrittore mi piace. In questo caso essendo “Le belve – PIEMME” scritto a quattro mani andavo doppiamente a colpo sicuro, amando sia la scrittura di Manlio Castagna, di cui ho letto la saga “Petrademone – (Mondadori)”, che di  Guido Sgardoli di cui recentemente ho letto “I grigi (DeA)”.

L’ho preso veramente senza saperne nulla e mi sono messa a leggerlo aspettandomi un testo leggero, comodo, soprannaturale ma tranquillo.

I due autori mi hanno invece prepotentemente spiazzato, ma profondamente soddisfatto. Non era il libro che mi aspettavo ma è solo colpa mia che non mi sono informata prima. Le belve non posso considerarlo un young adult per quanto i protagonisti siano una scolaresca in gita.

C’è un posto in Italia, che esiste davvero, l’ex Sanatorio Boeri a Tresigallo Ferrara. Nel corso del tempo è stato utilizzato per diversi scopi. l’ultimo l’ha visto trasformato in un psichiatrico, più chiaramente detto manicomio.

Ora la struttura è abbandonata e la sua macabra fama la precede al punto che si organizzano feste di Halloween all’interno.

È proprio il manicomio abbandonato l’ambientazione di “Le belve” un romanzo horror in cui predomina il buio, sia come assenza di luce che di ragione. La protagonista principale (se si può definire principale qualcuno in questo romanzo, dove più volte cambiano i punti di vista) è Giulia, una ragazza dotata di qualche capacità sensitiva che sta imparando a controllare. Assieme a lei ci sono tutti i suoi compagni si classe, il professore, una guida e altri ma per sapere chi sono dovete leggerlo….

Le belve è un romanzo a tratti claustrofobico capace più volte di farti storcere la bocca leggendo alcune descrizioni horror splatter, tutti ingredienti apprezzati dagli amanti dell’horror come me.

Ma c’è tanto, tanto di più. È un libro dalla tematica sottile che affronta il male, le sue forme e i suoi frutti, utilizzando il subconscio legandolo al paranormale. Le belve si sviluppa fondamentalmente su due piani temporali (cosa attualmente molto diffusa tra gli autori), che aprono finestre sul passato per chiarire il presente, ma Sgardoli e Castagna non si fermano qui, chiudendo il tutto con uno sguardo al futuro che lascia ben sperare in seguito.

Ma chi sono le belve che danno il titolo al libro? Sulla copertina fa bella e inquietante mostra, verde fosforescente su sfondo nero, il faccione di un gatto assai poco rassicurante.

Sono quindi i gatti le belve? Anche, forse… ma magari loro, belve, lo sono diventate di conseguenza, perché il male fatto, vissuto, subito può trasformare in belve anche un agnello, una poiana o una lince…

Sandra Pauletto

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