Strebla – Annegare – Consumati nei quartieri addormentati.

Strebla – Annegare

Anno: 2024

Paese di provenienza: Italia

Genere: punk hardcore/ noise/ post hardcore

Membri: Nicola Ditolve – chitarra e voce; Alessandro Francabandiera – synth; Ottavia Farchi – basso; Manuel Alboreto – batteria

Casa discografica: The Ghost Is Clear Records, Vollmer Industries, Rodomonte Dischi, Controcanti Produzioni, Bari Hardcore, Poison Hearts, Troppistruzzi, 1a0, Fresh Outbreak Records

1. Annegare

2. Ricatto

3. Gagarin

4. Alberts

5. Vespaio

6. NN

7. Ore

8. Consumato

9. Tavut

10. Quartieri Addormentati

Rintocchi inesorabili. Dissonanze. La disperazione trasfigura il muro del suono. Il ritmo distende una marcetta macabra. Parto già addentrato in Annegare, che è già una dichiarazione ineluttabile del viaggio musicale a cui gli Strebla vogliono costringerti. Un’immersione da cui si parte e non si torna in superficie. Il caos, la confusione, il disordine espressi in Ricatto sono il marchio di fabbrica di un gruppo che ha perso di vista ogni punto di riferimento e riversa in musica il proprio disorientamento. Pensare però che il loro marasma sia fine a se stesso o squilibrato è un grosso errore. In questa traccia di brevissima durata viene infatti evidenziato un dinamismo notevole che passa dal post core al crossover. Un viatico perfetto per Gagarin, un abissale mostro deforme che agita i suoi tentacoli nel buio. Pachidermica, Alberts flagella l’ascoltatore con suoni lancinanti e un furioso tappeto ritmico. Affondi sludge per Ore a certificare la natura cangiante degli Strebla che a questo punto della scaletta forse danno il meglio grazie anche a una linea vocale davvero incisiva.

Varietà acquisita anche dalla seguente Consumato, pezzo che nelle mani di un gruppo screamo avrebbe suonato magari più “già sentito”, ma che con il combo pugliese guadagna una forza davvero rutilante. Pillole amarissime di mathcore nella strumentale Tavut che accresce (se mai ce ne fosse bisogno) la crudezza di Annegare. Violento e pesante, il finale è affidato a Quartieri Addormentati, un bestione che si trascina stancamente, dopo adeguate sfuriate, alla fine di questo ascolto estenuante, catartico e folgorante. Perchè Annegare degli Strebla testimonia la crescita di un gruppo che era già stato capace di stupirmi con Cemento (2021) e che a questo punto ritorna ancora più ispirato, ancora più unico nel suo modo di coniugare diversi linguaggi estremi al fine di creare nuove soluzioni sonore. BRAVI!

Voto: 10

Marco Zanini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.