Recensione:  Liz e le tre città –  Carla De Bernardi –  Tracceperlameta edizioni

Recensione:  Liz e le tre città –  Carla De Bernardi –  tracceperlameta edizioni

 

La recensione di oggi è relativa al volume per giovani lettori “Liz e le tre città” di Carla De Bernardi Edito da tracceperlameta.

 Si tratta di un racconto di formazione molto particolare già a partire dalle sembianze della protagonista Liz che come è facile intuire dalla copertina non è il classico ragazzino per quanto ovviamente l’animale sia del tutto umanizzato.

La scelta dell’ adorabile gattina faciliterà sicuramente l’invito alla lettura del pubblico dei Giovanissimi anche grazie alla presenza delle illustrazioni all’interno, firmate dall’ottimo Andrea Sangalli che sono un piacere per la vista a prescindere dall’età.

Racconto di formazione perché, nello sviluppo di questa fiaba contemporanea, seguiamo la crescita personale della gattina, attraverso svariate vicende di vita che ci vengono filtrate da un punto di vista tutto speciale, diverso dal solito.

Può sembrare una vicenda leggera e divertente, senza pretese, in realtà vengono trattate tematiche di un certo spessore: le dinamiche di una famiglia ad esempio; oppure il bullismo, qui non condannato a prescindere, ma sulla base di una maggiore comprensione di cosa stia alla radice del problema oppure ancora l’abbandono degli animali (piaga molto attuale purtroppo) o l’amore che deve essere libero, nel rispetto di sé stessi e degli altri (al contrario di come facciano tante persone, da cui tragiche vicende di cronaca)Carla De Bernardi in Liz e le tre città, affronta sempre con la sua delicatezza addirittura la questione della vita oltremondana, lasciando   un senso di gioia e speranza nei cuori delle persone.

Dedicata soprattutto ai bambini, Liz e le tre città può però essere letta da chiunque perché permeata da uno spirito di commedia, foriera di messaggi di spessore e di sentimenti di gioia e speranza: anche nelle situazioni più difficili, può sempre risplendere una luce.

Sicuramente, mi sento di consigliarlo.

Matteo Melis

 

 

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