Recensione Anomalya – Guido Sgardoli

RECENSIONE “ANOMALYA” – DI GUIDO SGARDOLI – GIUNTI EDITORE

 

Che Guido Sgardoli abbia abituato bene i suoi lettori con romanzi che non deludono mai è da tempo un dato di fatto,  non fa eccezione il suo nuovo romanzo edito dalla Giunti Editore: “Anomalya”.

È con questo lavoro che Guido Sgardoli affronta un’altra tematica classica della fantascienza, il viaggio nel tempo. Il romanzo ha indicativamente due “oggi” il 2020 e il 2070, ma non ci sono salti troppo frequenti che rendono la lettura confusa come ogni tanto accade nei romanzi che giocano su più piani temporali, e questo dimostra una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, le abilità narrative dell’autore.

Quante cose si potrebbero fare se esistesse un modo per viaggiare nel tempo? E quale potrebbe essere il prezzo da pagare, sempre che c’è ne sia uno?

Storia che sfruttando la fantascienza è a suo modo un romanzo di formazione che fa riflettere i lettori di tutte le età, perché mai come in questo caso, “Anomalya” è un libro che tutti dovrebbero leggere, immergendosi nell’atmosfera dell’isola di Brehat e delle sue leggende.

Sicuramente il viaggio nel tempo è un argomento sul quale si è scritto fiumi d’inchiostro, libri e film che tutti ricordano, e questo rende il lavoro di Guido Sgardoli ancora migliore, perché sarebbe stato facile cadere nel già visto, invece “Anomalya” è appunto “un’anomalia” perché brilla di luce propria, lasciando il lettore fino alla fine con il dubbio sul proseguo della storia, per non parlare della conclusione, sulla quale nulla dirò, ma non vi deluderà.

Non è un finale aperto e di questo rendiamo grazie, perché di finali aperti e saghe infinite non se ne può più.

Ultime righe vanno assolutamente spese per citare Daniele Gasparri, l’autore della copertina, che è quel che si dice: “la ciliegina sulla torta” per noi libro-maniaci.

Se esiste davvero un’anomalya che ci permette di viaggiare nel tempo io non lo so, ma di una cosa sono sicura, sfruttate il vostro presente per leggere il romanzo di Sgardoli, così almeno se dovesse esserci questo varco spazio temporale, ci arriverete preparati.

Sandra Pauletto

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