Intervista a Scarlet Lovejoy “Domani non è un altro giorno” (Les Flaneurs Edizioni)  

Intervista a Scarlet Lovejoy “Domani non è un altro giorno” (Les Flaneurs Edizioni)  

Scarlet Lovejoy

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo da poco recensito “Domani non è un altro giorno” (Les Flaneurs Edizioni) di Marco Iannaccone in arte Scarlet Lovejoy. Abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con lui per parlare del suo ultimo libro, farci raccontare qualcosa di lui e dei suoi futuri progetti. Buongiorno Marco, grazie per aver accettato di chiacchierare con noi. Mi permetto di darti del tu se per te non è un problema:

E’ la prima volta che ti recensiamo e che quindi abbiamo il piacere di intervistarti. Ci piace prima di tutto conoscere meglio l’autore che andiamo a scoprire di cui impariamo ad apprezzare le opere. Assieme all’artista ci piace conoscere la persona. Ci puoi raccontare qualcosa di te?

Non è mai facile rispondere a una domanda dove ti chiedono di raccontare di sé stessi. Mi chiamo Marco Iannaccone in arte Scarlet Lovejoy. Sono un’artista, fotografo, performer, pratico la lettura dei tarocchi e studio astrologia. Mi piace viaggiare ma odio volare. Amo festeggiare soprattutto il mio compleanno ma, a causa del Covid, sono due anni ormai che mi tocca festeggiare in lockdown. Un vero calvario. Sono una persona solare, piena di voglia di fare. Sono molto curioso e mi entusiasmo facilmente per tutto. Amo tutte le forme d’arte. Ho partecipato a spettacoli teatrali e drag queen show. In passato, infatti, ho partecipato al Drag Queen College diretto dalla mitica drag La Karl Du Pignè che purtroppo non è più tra noi. Un’artista fantastico che ho potuto apprezzare da vicino.

Mi ha incuriosito molto il doppio nome con cui firmi questo libro. Sei Marco Iannaccone ma sei anche Scarlet Lovejoy che è il tuo nome d’arte. Ci puoi spiegare un po’ le due anime che coabitano dentro di te?

In ognuno di noi coabitano due anime. Una maschile e una femminile. Io le mie le faccio uscire fuori e le paleso. Molti hanno paura del giudizio e si adattano a quella che hanno. Ma noi siamo talmente complessi e variopinti, uomini e donne, ma non tutti riescono ad arrivare alla consapevolezza del nostro essere fluidi. Spero che un giorno il genere possa non avere importanza e che tutti possano sentirsi liberi di essere quello che vogliono, sempre. Io, per esempio, quando entro in un negozio d’abiti noto che gli abiti femminili sono sempre più allegri estrosi, divertenti di quelli maschili. Oggi, spesso e volentieri quando entro in un negozio di abbigliamento appena vedo qualcosa che mi piace scopro che è un abito femminile. Purtroppo siamo ancora lontani da queste consapevolezza. Solo le donne ora possono osare e vestirsi con abiti prevalentemente maschili. Gli uomini non hanno questa elasticità mentale. Gli uomini non osano, “sono troppo uomini”. Ecco, io in questo genere di uomo “bloccato” non mi ci vedo. Preferisco essere entrambi i sessi. Si vive meglio. E scegli chi vuoi essere, come se fosse un vestito.

Nel parlare del tuo libro ad un certo punto mi son trovato a pensare di dare l’impressione che si tratti di un libro lugubre, triste, lacrimevole. E invece no, hai deciso di trattare temi anche molto difficili e delicati usando l’umorismo, l’ironia, la comicità. Credo ci voglia davvero molta maestria per farlo e per farlo bene. Come sei riuscito a trovare la chiave giusta per ottenere questo grande risultato?

Probabilmente ti ha preso in inganno il titolo del libro: “Domani non è un altro giorno”, ma deve essere preso in maniera positiva. Il senso è Carpe diem, vivi alla giornata, allora diamoci da fare per non perdere occasioni. Il libro infatti è molto positivo. Tratta tematiche anche serie come il bullismo ma il personaggio principale riesce, con ironia e con avvenimenti buffi, ad affrontare e superare questo problema. Sinceramente ho preso spunto dalla mia vita. Ho subito un lieve bullismo che non è mai stato violento proprio perché, usando l’arma della simpatia, dell’ironia sono riuscito a farmi amici anche i ragazzi più bulli e violenti. Non ho mai avuto difficoltà con loro. Anzi, guai a chi mi prendeva in giro. Se qualcuno delle altre classi usava fare lo stupido con me, mi difendevano come pochi. Mi sentivo come Lady Gaga con i propri bodyguards pronti ad affrontare il nemico e metterlo al proprio posto!

La storia d’amore tra Asia ed il professore di matematica potrebbe avere il sapore del già visto, un cliché ormai abusato. Tu invece sei riuscito a raccontare questa cosa in maniera diversa, in maniera originale. Cosa ti ha dato ispirazione?

Ho trattato questa storia in maniera diversa perché non ci ho messo malizia. Asia si innamora del suo professore in maniera pulita. Da ragazzina anticonformista cerca di conquistarlo migliorando il profitto nella sua materia e cercando di essere sempre sé stessa, portando avanti le sue idee, la sua voglia di essere se stessa con il suo sogno di vestirsi in stile ‘800 come Rosella O’Hara. Forse la differenza è questa. Io ho abolito la parte maliziosa da Lolita dal mio personaggio principale ed ho fatto emergere una studentessa che attira più per la sua testa che per la propria carica seduttiva da giovane ninfetta.

Credo che Domani non è un altro giorno sia un romanzo assolutamente di prima qualità. Quando hai iniziato a scriverlo avevi già in mente tutta la storia oppure il tutto si è evoluto in corso d’opera?

No, ho scritto questo romanzo senza sapere dove volessi arrivare. La storia è nata da sola. È nata giorno per giorno. Era un puzzle che avevo in testa. Bisognava solo metterlo un po’ in ordine per essere perfetto. Appena ho messo i pezzi negli incastri giusti si è composto da solo. Spesso e volentieri mi sono seduto davanti alla scrivania ed era come se scrivessi in trance. A volte non sapevo neanche cosa scrivere, mi sentivo a corto d’idee ma bastava vincere l’apatia, mettersi al pc. E come per magia la storia si è sviluppata. Certo l’impegno c’è stato. Per motivi di lavoro potevo lavorarci solo la mattina presto e mi sono impegnato a scrivere tre pagine al giorno. E così ho fatto. Nonostante tutto, dietro un libro c’è molto impegno e disciplina. La parte meno divertente è la correzione. Quella sì, è un po’ meno divertente. Ma quando hai terminato questa fase ti rendi conto che il libro è finito. E se posso dirla tutta, quando è finito ti dispiace. Ti manca. Ti mancano quei personaggi. Ti manca quella storia. Scrivendo mi sono reso conto che, a volte, preferisco i miei personaggi di fantasia piuttosto che le persone vere che mi circondano.  Per me scrivere è un rifugio. Basta pensare che scrivo il mio diario dal 1987, ogni giorno.

So che sei un artista poliedrico, dai mille talenti e dalle molteplici sfaccettature. Credi che sperimenterai ancora, come spero, la scrittura oppure ti focalizzerai su altre forme d’arte?

Sicuro, che continuerò a scrivere. È una cosa che mi rilassa molto e non riesco a non farlo. Un po’ come quando vedo chi dipinge. A volte dipingono per ore e non si stancano. Mentre quando lo faccio io, sì perché ho anche dipinto molti quadri, mi rendo conto che mi pesa farlo. Ci penso tanto prima di mettermi all’opera quindi capisco che non lo faccio spontaneamente come scrivere, fotografare e fare performance. Attualmente ho quasi finito di scrivere un secondo romanzo. A breve inizio la correzione (per la mia gioia, ahahahah). Un romanzo dedicato a Napoli. Sarà sempre surreale, divertente ed ironico ma avrà anche tratti un po’ malinconici e seri anche se prevale l’aspetto allegro e folle. Un romanzo in cui ci sarà un bel tributo alla bellissima isola di Procida, capitale della cultura 2022. Ho un altro progetto in cantiere che riguardo un altro ambito. Mi piacerebbe realizzare un gioco da tavola visto che sono anche appassionato di giochi. Inoltre spero di poter riprendere a suonare e se riesco vorrei cimentarmi con la lavorazione della ceramica e della stampa di sculture 3D. Diciamo che sono un vulcano. Ho molti interessi. Avessi più tempo e più soldi cercherei di avvicinarmi a tutti i miei interessi che sono davvero tanti e meritano approfondimento.

Ringrazio di cuore Marco Iannaccone per essersi prestato a rispondere alle nostre domande e spero vivamente di averlo presto ancora qui tra le pagine dei Gufi Narranti

David Usilla

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