Intervista a Salvo Toscano – “Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso” (Todaro)

Intervista a Salvo Toscano – “Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso” (Todaro)

Abbiamo da poco recensito “Joe Petrosino e il caso del fratello scomparso” (Todaro) di Salvo Toscano e abbiamo ora il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui per approfondire i temi principali del suo ultimo libro e farci raccontare qualcosa di lui e dei suoi futuri progetti

Buongiorno Salvo, grazie per aver accettato di chiacchierare con noi. Mi permetto di darti del tu se per te, ovviamente, non è un problema:

1-     È la prima volta che ti recensiamo e che quindi abbiamo il piacere di intervistarti. Prima di conoscere Salvo Toscano come scrittore ci piacerebbe conoscerlo come persona. Ci racconti qualcosa di te?

Ho 48 anni, sono nato e cresciuto a Palermo, faccio il giornalista. Mi piace scrivere, strimpellare il basso, ascoltare i Beatles e passare del tempo con mia moglie e i miei figli, meglio se viaggiando.

2-     Il protagonista di questo libro è un personaggio molto interessante, peraltro realmente esistito, Joe Petrosino. Ci racconti qualcosa di lui?

Giuseppe Petrosino fu uno dei tanti italiani che nella seconda metà dell’ottocento emigrarono negli Stati Uniti. Era nato in Campania, a Padula. Da ragazzino arrivò a NewYork e dopo vari lavori entrò in polizia. Divenne uno dei poliziotti più famosi d’America, per i suoi arresti, i suoi travestimenti, le sue scazzottate. E divenne il capo della Squadra Italiana che si occupava dei crimini che riguardavano l’enorme comunità italiana di New York. Morì a Palermo assassinato dalla mafia nel 1909. Era un uomo molto in gamba e determinato. E non sopportava il razzismo di cui erano vittime gli italiani.

3-     Questo è il secondo libro che dedichi alla figura di Joe Petrosino. Cosa ti ha portato a voler raccontare di lui e delle sue storie?

Sono molto affascinato dalla storia degli italiani d’America. Quello che i nostri avi emigrati oltre oceano sono riusciti a fare, il segno che hanno lasciato in quella comunità, è incredibile. Pur avendo subito pregiudizio e discriminazione, seppero affermarsi. Basti pensare che una ventina d’anni dopo la morte di Petrosino, a New York venne eletto un sindaco italiano.

4-     Joe Petrosino si è battuto fino alla morte contro la Mano Nera, un po’ l’antesignana della Mafia. Ci racconti l’evoluzione che ha portato la Mano Nera ad essere una realtà così importante ed impattante nella realtà di New York e degli USA?

La mano Nera era un insieme di bande disarticolate di criminali. Proprio negli anni di Petrosino si andò formando a New York invece la prima famiglia mafiosa legata a Cosa nostra siciliana. Petrosino vi si imbatté in una sua famosa indagine. Le storie della mafia americana e di quella siciliana sono  legate a doppio filo. Sul come la mafia italoamericana divenne così importante e potente, è indubbio che il proibizionismo negli Stati Uniti ingrassò la mafia a dismisura.

5-     Definirei questo tuo libro come un romanzo storico. Secondo te quanto può essere importante l’apporto degli scrittori di romanzi storici nella divulgazione della Storia con la S maiuscola?

Sì, credo che un buon romanzo storico possa stimolare un lettore ad approfondire la conoscenza della Storia.

6-     Oltre al successo che hai ottenuto raccontando di Joe Petrosino, sei noto anche per la fortunata serie di romanzi dedicati ai fratelli Corsano. Che differenza c’è tra scrivere di Petrosino e dei fratelli Corsano?

Chiaramente sono romanzi molto diversi. Petrosino ha richiesto un enorme lavoro di ricerca e documentazione. E anche la scrittura si è adeguata a quel tipo di storia e di contesto. I fratelli Corsaro sono protagonisti di giallo classici contemporanei e hanno una vena ironica molto marcata.

7-     Ci sono altri personaggi della storia, recente o antica, di cui ti piacerebbe scrivere?

Forse di Gesù.

8-     Nel prossimo futuro ci possiamo aspettare nuovi progetti letterari?

Sì, certamente. Ho ancora tanta voglia di scrivere. Di certo torneranno i fratelli Corsaro. Per tutto il resto stiamo a vedere.

Grazie mille a Salvo Toscano per essere stato nostro graditissimo ospite e arrivederci a presto sulle pagine dei Gufi Narranti.

David Usilla

 

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