Stranger Things 4
Anno: 2022
Titolo originale: Stranger Things 4
Paese di produzione: USA
Genere: fantascienza, orrore
Creatore: The Duffer Brothers
Produttore: The Duffer Brothers, Shawn Levy, Dan Cohen, Cindy Holland, Brian Wright, Matt Thunell, Karl Gajdusek, Iain Paterson
Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolfhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp, Sadie Sink, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Dacre Montgomery, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono, Matthew Modine, Paul Reiser, Brett Gelman
1986. La famiglia Byers e Undi si sono trasferiti in California, mentre il resto del gruppo è rimasto ad Hawkins. Si avvicinano però le vacanze di primavera che porteranno Mike in California per rivedere Undi. Contemporaneamente si verificano strani avvenimenti sia in un posto che nell’altro. Joyce riceve un pacco dalla Russia che lascia presagire che Hopper sia ancora vivo; a Hawkins una ragazza viene trovata morta con tutti gli arti brutalmente spezzati e gli occhi grondanti sangue. Inutile dire che un nuovo male sta prendendo forma dal sottosopra.
Per i fratelli Duffer il male è una cosa che sfiora e comunica con il genere umano, è immediatamente accanto e sotto di noi, perciò ci appartiene e di conseguenza si evolve e si adatta, proprio come un virus (analogia con il Covid 19?). I cambiamenti che porta con sé e la sua maggiore pericolosità minacciano in maniera sempre più seria e cruda l’esistenza di Hawkins, epicentro della catastrofe. L’origine di tutto questo sorprende per il legame che ha sviluppato con il supereroe della serie Undi. In definitiva la quarta stagione di Stranger Things è sia la più drammatica sia la più rivelatoria.
Non è bastato disintegrare un demogorgone, richiudere un portale immenso o uccidere un mostro gigantesco in un centro commerciale per porre fine agli orrori provenienti dall’altra dimensione, anzi ogni tentativo apparentemente risolutore contribuisce a mantenere una porta aperta verso quel mondo, che si infiltra nel corpo e nei pensieri di chi ne viene a contatto. La sua nuova configurazione prende forma proprio nella mente dei malcapitati che vengono maledetti dalle visioni del passato di un abitante del sottosopra di cui non sapevamo ancora niente, ma che in realtà è sempre stato lì a muovere i fili della tragedia. A chi viene tormentato da tutto ciò spetta naturalmente la morte che sopraggiunge con scansione temporale matematica, quasi come la cassetta di The Ring.
Servendosi sempre di Dungeons & Dragons, i personaggi della serie decidono di chiamarlo Vecna, ma mai come in questo caso Stranger Things ha mostrato un villain così memorabile. Vecna, che in realtà si chiama Henry Crill, non è altro che lo scopritore del sottosopra, prima cavia da laboratorio del dottor Brenner, sfuggito al suo controllo e autore di un massacro senza eguali nei laboratori Hawkins. A suo tempo fu propri Undi ad intervenire per fermarlo che, dopo una lotta furiosa, scagliò contro di lui un’energia così potente da spedirlo in un varco dimensionale relegandolo lì completamente sfigurato. Crill trovò così un mondo incontaminato popolato da esseri mostruosi e da una materia polverosa in grado di dare vita ai suoi pensieri più malvagi, perché fondamentalmente Crill/Vecna è il male e l’estrema insoddisfazione incarnati nell’animo umano. La sua fusione con il sottosopra è completa. Indi per cui Henry è il generale che guida gli attacchi dal sottosopra e Undi la mano che ha involontariamente connesso i due mondi. Ai quattro rintocchi d’orologio che annunciano la dipartita di chi viene preso di mira da Vecna, corrispondono quattro uccisioni, dopo di che Hawkins cadrà e con questo significa, come lo stesso villain annuncia trasmettendo a Nancy una visione del futuro, che il suolo della cittadina americana si aprirà in profonde voragini che collegheranno definitivamente le due realtà. La notizia della modalità dei decessi (la medesima con cui erano stati uccisi i bambini ai laboratori Hawkins) si diffonde e raggiunge sia il dottor Brenner che il dottor Owens suggerendogli che Henry Crill sia tornato. L’obbiettivo è recuperare Undi e sottoporla al progetto NINA, un processo di immersione fisica (in acqua) e mentale (nei propri ricordi) per farle ri acquisire la forza di combattere Henry ed eliminarlo. Una sorta di addestramento jedi, volto a renderla pronta per abbattere il male supremo e salvare gli amici in difficoltà, con relativo scetticismo da parte di qualcuno sull’effettivo successo di quest’ultima per via della troppa avventatezza.
Andando a giudicare complessivamente questa quarta stagione si potrebbe parlare dei punti di forza di Stranger Things, che anche stavolta risaltano magnificamente, mantenendo la serie solida e coerente. Il citazionismo rivolto agli anni ‘70 e ‘80 ne è sempre stata una costante e tante scene sono fatte appositamente per ricordare qualche fantastico momento di quel cinema che forse era stato dimenticato: Vecna che cade dalla finestra e poi scompare proprio come Michael Myers in Halloween – La Notte Delle Streghe (1978). Una menzione doverosa va poi fatta ai personaggi e ai dialoghi. La lunga durata di alcuni episodi favorisce anche l’articolazione di monologhi efficaci e non scontati: la dichiarazione d’amore repressa di Will, le confessioni di Henri e di Max, tutti momenti scritti davvero bene. Per quanto riguarda i personaggi? C’è semplicemente l’imbarazzo della scelta nel valutare quale attore sia più o meno adatto alla parte. Pur interpretando caratteri già visti lo fanno tutti alla grande e il fatto che Stranger Things abbia un occhio rivolto ad un certo tipo di cinema incentrato sul carisma e sulla psicologia dei personaggi non fa’ altro che esaltare anche l’incipit più banale. Viene rinnovata la figura del metallaro con Eddie Munson, questa volta in maniera diametralmente opposta rispetto al negativo Billy Hargrove; compaiono anche la cheerleader e lo sportivo che contribuiscono in maniera non indifferente ai nuovi (ma anche vecchi) messaggi della serie. Si può considerare anche onesta la rappresentazione sociopolitica delle due potenze contrapposte (USA e Russia), anche se siamo indubbiamente di fronte ad uno spettacolo filo americano. Tuttavia ci sono i cittadini americani preda dell’isteria di massa e dell’insabbiamento della verità e la Russia con la sua oppressione totalitaria.
Ok, ma dove stanno i difetti? Sono sostanzialmente due. A tratti il buonismo si fa’ eccessivo e troppo sistematico, andando anche a cozzare contro la sceneggiatura, che già di per sé costringe a volte lo spettatore a pindarici voli mentali per giustificarne alcuni passaggi; con questo naturalmente non si intende tutto ciò che riguarda l’anima fantasy dell’opera, ma proprio tutto il resto, cioè tutto quello che potrebbe essere considerato reale. Escluso questo Stranger Things continua a rappresentare un prodotto di altissima qualità visiva e di buon sforzo contenutistico, con vere e proprie icone a popolarlo che sono già nella storia e che ci accompagnano prima ad un finale di stagione sconvolgente e tra due anni alla conclusione di questa strana storia.
Zanini Marco