Intervista a Pier Emilio Castoldi – Il colpo perfetto – Mursia

Intervista a Pier Emilio Castoldi – Il colpo perfetto – Mursia

Abbiamo da poco recensito Il colpo perfetto” (Mursia) di Pier Emilio Castoldi e abbiamo una volta ancora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autore per parlare del libro ed approfondirne i temi trattati.

Buongiorno Pier Emilio, è sempre un piacere ed un onore immenso averti ospite sulle nostre pagine. Ancora una volta grazie per la tua disponibilità e cordialità.

Innanzitutto grazie a voi per l’attenzione che date a chi non calca importanti palcoscenici letterari ma pratica (e rivendica) ancora una certa artigianalità nello scrivere. Della serie: Non ci campo ma mi diverto e spero di divertire.
Trovo la vostra vetrina genuina e confortevole, oltreché qualificata, e pertanto risponderò volentieri alle domande.

 

  • Dopo l’enorme successo ottenuto con le storie dedicate alle avventure del giornalista Dante Ferrero, con questo tuo ultimo libro vede la luce un nuovo personaggio destinato, anche lui, ad entrare nel cuore dei lettori, l’investigatore privato Ludo Mayer. Secondo te quali sono le differenze principali tra Dante e Ludo, i tuoi personaggi più conosciuti?

Sostanzialmente due. Professionale e caratteriale. Il buon vecchio Dante era un giornalista piuttosto incauto che svolgeva il proprio lavoro di redazione in una piccola località di provincia, rivestendo fortuitamente e in modo spesso maldestro le vesti di investigatore, mentre Ludo Mayer esercita l’attività investigativa come occupazione principale grazie ad una piccola agenzia personale e senza collaboratori (tranne l’occasionale contributo di Giulia, la sua compagna) nella grande metropoli lombarda.  

  • Come Dante Ferrero, pure Ludo Mayer è una sorta di antieroe, sicuramente è una persona normale che vive una vita tutto sommato ordinaria che non eccede con alcool e tabacco, che non vive con la pistola sotto il cuscino e che non ha un passato difficile alle spalle. Come nascono i tuoi personaggi? Dove trovi ispirazione?

Mi piace pensare che detectives viziosi, che vivono vite dissolute frutto di chissà quali travagli trascorsi abbiano, come dire?… un po’ saturato il mercato. Perché poi un investigatore deve avere necessariamente qualità negative, abitare periferie malfamate e vivere sul crinale dell’alcolismo, del tabagismo e chissà quale altro vizio? Negativo a tutti i costi. Come se la letteratura gialla dovesse obbligatoriamente riscrive le regole dove anche il detective è cattivo.
Cresciuto tra le contrastanti figure di Marlow e Spade da un lato o Nero Wolf e Padre Brown da quell’altro mi sono fatto un’idea tutta mia.

Personalmente li trovo (questi un po’ asociali, enigmatici, brutali e disinseriti) a volte inverosimili e in ogni caso, per chi come me dorme con il braccio sotto il cuscino, tenerci una pistola lo troverei veramente scomodo.
Preferisco evitare super-eroi, super-investigatori e per farla breve, super-uomini in quanto la realtà è ben altra e trovo più opportuno far vivere loro la normalità della gente comune, l’ordinarietà delle vite di ognuno (quasi si trattasse del vicino di casa).

  • Seguendo l’adagio per cui “dietro ogni grande uomo c’è una grande donna”, ai tuoi personaggi non fai mai mancare una compagna di vita molto presente che diventa tassello fondamentale per l’intero castello narrativo. Nella tua vita di ogni giorno che importanza hanno le figure femminili?

    Più che ‘dietro’ preferirei utilizzare la definizione ‘a fianco’, perché il ruolo che, prima Mercy, in aiuto a Dante, ed ora Giulia, in soccorso a Ludo, non è affatto secondario né marginale. Considero la figura femminile come parte integrante, come una componente indispensabile, spesso volta a compensare qualità carenti o mancanti al protagonista (proprio perché non super-eroe). Il pensiero laterale di Giulia, le piccole ma brillanti intuizioni e sovente la sua razionalità ne fanno un elemento integrante oltre che un personaggio indispensabile.
    Naturale considerare che lo stesso valga nella vita reale dove la donna non è mai un complemento ma semmai un completamento.

  • Secondo te Dante e Ludo potrebbero mai trovarsi un giorno a lavorare assieme in una sorta di crossover?

    Si tratterebbe di un incontro imprevisto e occasionale, magari sul piazzale della stazione di Tortona (dove il buon vecchio Ferrero vive e dove Ludo è passato casualmente per dare un passaggio a Giulia di ritorno in città) ma…

tenderei ad escluderlo per due motivi (anzi lo escludiamo e basta.)
Il primo riguarda l’incompatibilità di due mondi distanti.
La seconda, molto più concreta, è che questi loro mondi appartengono a case editrici diverse, credo gelose ognuna dell’identità del proprio personaggio.

  • Ho trovato molto divertente e molto simpatico il tuo modo di promuovere su Facebook il tuo libro. Come ti è venuta l’idea?

    È stata la mia professione per parecchi anni, anzi direi per l’intero mio ciclo lavorativo che si è svolto tutto nell’ambito della grafica e della pubblicità.
    Come si dice in questi casi… piove sul bagnato.
    Non so quanto possa dimostrarsi efficace questa modesta e senza pretese ‘campagnola’ promozionale, ma non era questo l’obiettivo, quanto quello di rendere incuriosente e allo stesso tempo simpatica la comunicazione.

  • Hai ripetutamente menzionato nel tuo libro due grandi maestri del giallo all’italiana come Loriano Macchiavelli e Giorgio Scerbanenco. Immagino che siano tra i tuoi preferiti. Ci sono altri autori di questo genere che ti piacciono e che ispirano la tua scrittura?

 

Quelli citati sono due mostri sacri tra i tanti che popolano il panorama italiano (quando troppo sovente preferiamo mostrarci esterofili sottovalutando, anzi a volte addirittura sdegnando, quanto di buono offre il nostrano).

Dovessi citarli tutti la lista si farebbe lunga e farei torto a chi per una dimenticanza, inavvertitamente, lascerei fuori.
Posso però dire che a fianco di nomi eccellenti e affermati esiste un mondo altrettanto vivace e di qualità composto di autori poco conosciuti (o conosciuti affatto) ma decisamente bravi e meritevoli di ben altre platee.
Riguardo la mia scrittura, devo confessare, che per quanto mi sforzi di mantenerla originale e proprietaria, viene quasi sempre latentemente (vorrei quasi dire: subdolamente ) influenzata da ‘quelli bravi’ ai quali attingo pur sapendoli irraggiungibili.

  • Il Golf Club che fa da sfondo a molte delle vicende narrate in questo libro esiste realmente. Come mai la scelta di questo luogo come location principale di questo romanzo?

    Mi serviva un luogo per alcuni versi originale dove ambientare l’azione e allo stesso tempo esclusivo per un gioielliere in arrivo dalla Gran Bretagna. Quale posto migliore se non il prestigioso golf club Margara di Fubine nell’alessandrino?
    Tra l’altro diretto da un eccellente scrittore e amico: GianMarco Griffi, autore di ‘Ferrovie del Messico’ meritatevolissimevolmente in corsa per lo Strega (al momento in cui scrivo tra i dodici finalisti al premio.)

  • Credo che Ludo Mayer sia un personaggio molto interessante e che secondo me ha caratteristiche che ben si adatterebbero ad una trasposizione televisiva. Sei d’accordo? Chi vedresti eventualmente nei panni dei protagonisti di questo romanzo?

    Ma sì. Concediamoci ogni tanto questi voli di fantasia, pur consapevoli che, il panorama di ‘fiction televisive’ è già di per sé ben nutrito e ottimamente rappresentato a partire da De Giovanni per proseguire con Manzini, Genisi, Malvaldi, Venezia, Tuti, Varesi e altri che dimentico e che mi scuseranno.
    Realisticamente non mi ci confronto e di conseguenza preferisco volare alto rasoterra.
    Ahimè, pure con un grosso handicap che non riguarda solo la mia modesta qualità letteraria già di per sé sufficiente a scartarne l’idea, quanto, e qui arrivo alla seconda parte della domanda, il fatto che, frequentando poco o nulla l’’ecosistema’ televisivo (che si riduce, per me, all’ingombrante aggeggio perennemente spento che mi trovo in salotto e del quale pago un canone inconciliabile con le ore di utilizzo) non ho alcuna dimestichezza né conosco attori/attrici attuali che potrebbero interpretare Ludo e Giulia. Mi perdonino.
    Non sono per niente snob ma semplicemente non ne conosco. Ci penserà il regista (qui ci va una risata).

  • E’ mia convinzione che Ludo Mayer sia un personaggio che ha grandi potenzialità e che sicuramente merita di essere protagonista di altre indagini. Hai già pensato ad un futuro per lui?

    Sicuramente il proposito è quello di dare un seguito e nuove ‘grane’ a Ludo Mayer e a Giulia. (almeno una trilogia com’è stato per Dante)
    L’intelaiatura per una nuova trama è già pronta anche se ancora necessaria di aggiustamenti prima di partire con la stesura.
    Come dire? Sono pronti ferri e lana ma il lavoro a maglia deve ancora partire.
    Precisando inoltre che l’uscita di una seconda indagine del ‘nostro’ non dipende esclusivamente da me ma vincolata ovviamente ad altri fattori. In primis la popolarità che Ludo Mayer saprà conquistarsi e di conseguenza, detto in soldoni, il numero di copie vendute, e successivamente la disponibilità da parte della casa editrice Mursia e del direttore editoriale per la collana Giungla Gialla, Fabrizio Carcano a riaccogliermi con una seconda avventura.

Grazie mille a Pier Emilio Castoldi per la sua simpatia, la sua cordialità e per la sua disponibilità. E’ sempre un piacere averlo come ospite sulle nostre pagine quindi speriamo che torni presto a trovarci

 

David Usilla

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