Intervista a G.L. Barone – Il falso messia – Altrevoci edizioni

Intervista a G.L. Barone – Il falso messia –

G.L. Barone

Buongiorno G.L. Barone, a distanza di pochi mesi abbiamo nuovamente il piacere di averti ospite sulle nostre pagine, questa volta per parlare di “Il falso Messia “un libro molto bello e molto interessante.

 

  • Immagino che nello scrivere un romanzo simile, che va a raccontare in maniera molto diversa da quella che conosciamo gli ultimi mesi della vita di Gesù, tu possa aver messo in conto la possibilità di essere oggetto di critiche e polemiche. Cosa ti ha spinto a scrivere comunque “Il falso Messia”?

Visto il tema mi attirerò certamente le critiche di una fetta di pubblico molto religioso e poco incline a riaffrontare la storia da un punto di vista diverso. È un rischio che ho deciso di affrontare proprio per essere indipendente. La storia alla base del falso Messia mi affascina da molti anni e da molti anni volevo scrivere questo libro… quindi pagherò il prezzo delle critiche, incassando però gli apprezzamenti di un’altra parte di pubblico, non so se più o meno numerosa.

  • Come sottolinei alla fine del libro le interpretazioni sulla base delle quali è costruito il tuo romanzo non sono frutto della tua fantasia ma si basano piuttosto su una ampia letteratura a cui tu hai fatto riferimento. Quanto tempo hai dovuto dedicare per la preparazione di questo romanzo dovendo studiare tanti libri e tante versioni di una storia che noi diamo per assodata?

Prima di diventare studio vero e proprio, la bibliografia alla base del libro è stata una mia  curiosità letteraria. Un  passatempo, se volgiamo. Leggo chi tratta di questi temi da molti anni, ho incontrato più volte anche Mauro Bioglino, ma lo leggevo per mio diletto, non certo per scrivere il falso messia. Con il tempo mi è poi maturata la voglia di ambientare in quelle realtà così lontane e ancestrali una storia, che lentamente si è materializzata mentre magari ne scrivevo altre.

  • Il finale del libro, ovviamente senza fare spoiler, a mio modo di vedere potrebbe essere l’inizio magari per un nuovo libro, un nuovo thriller storico che parta dai punti in cui si è concluso questo. Hai pensato ad un’eventualità simile?

Non ti nascondo che ci ho pensato e ho già cominciato a documentarmi. Mi sono immaginato un’indagine di Attico nella Atene di quegli anni, dove gli dèi dell’Olimpo hanno ovviamente un ruolo importante. Non so quando riuscirò a scriverlo, perché il filone con Newton Compton nel frattempo va avanti, e devo incastrare (come è stato per il falso messia) la mia attività self con i libri già concordati.

  • Scrivere un libro come “Il falso Messia” penso possa essere un qualcosa di estremamente coinvolgente, emozionante ma anche molto faticoso. Cosa ti rimane a livello personale di questa esperienza di studio e scrittura?

È stato entusiasmante ma anche estenuante, non per il libro in se, ma perché l’ho scritto negli unici 6 mesi che avevo di pausa tra “Cospirazione Gonzaga” e il nuovo libro previsto questo autunno su Ludovico Il Moro. È stata una cavalcata ma alla fine, sebbene stanco, mi è rimasta la felicità per aver scritto quello che avevo in mente.

  • Gli ultimi due romanzi che hai scritto, “Cospirazione Gonzaga” (Newton Compton) e “Il falso Messia” hanno in comune l’episodio della crocifissione di Gesù e vedono in qualche modo coinvolta la figura di Longino. C’è un motivo particolare per cui hai voluto reinterpretare in modi differenti questo specifico momento?

È stata proprio la ricerca che avevo fatto per Cospirazione Gonzaga e per Longino, che ha fatto maturare l’idea del Falso Messia. Scrivere quei pochi capitoli ambientati a Gerusalemme in Cospirazione Gonzaga, mi ha fatto venire voglia di dare una visione più ampia dell’argomento. Se non ci fosse stato Cospirazione Gonzaga, forse non ci sarebbe stato Il falso Messia, che comunque non smentisce quanto raccontato in Gonzaga. Piuttosto quell’evento è raccontato guardandolo da un’angolazione diversa.

  • Tu che rapporto hai con la religione, con il cristianesimo e con la figura di Gesù?

La verità è che la mia già debole fede è stata del tutto disintegrata dai fatti che racconto nel Falso Messia. Dice chi è più ferrato di me sull’argomento: la religione è un po’ come il contratto di qualche assicurazione,  nessuno lo legge e lo conosce per intero. Io forse ho cominciato a conoscerlo di più… e per questo ci credo di meno.

  • Ti sei dimostrato uno scrittore molto prolifico ma soprattutto hai dimostrato di essere un autore che pur facendo, come si suol dire, quantità, non manchi mai di mantenere sempre molto alti gli standard di qualità dei tuoi libri. Hai già in cantiere qualche nuovo romanzo? Sai già che periodo storico andrai a raccontare la prossima volta?

Credo di averti già risposto: subito dopo aver finito di scrivere il falso Messia, mi sono dedicato alla scrittura del prossimo thriller che pubblicherò con Newton Compton, ambientato nella Milano di Ludovico il Moro, ancora cento anni prima di Cospirazione Gonzaga. L’ho da poco terminato e mi dicono che dovrebbe uscire in autunno.
Dopo questo, credo che mi riposerò parecchio… perché devo ricaricare le pile per tre libri scritti uno dietro l’altro senza mai riposarmi.

David Usilla

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