Di che morte vuoi morire? di Davide Malagoli (Dialoghi)

Di che morte vuoi morire? di Davide Malagoli (Dialoghi)

Per parlare di “Di che morte vuoi morire?” (Dialoghi), libro d’esordio di Davide Malagoli, vorrei partire dalle parole che ha scritto alla fine dei ringraziamenti: “Senza la loro opinione positiva non avrei mai trovato il coraggio di inviare a un editore il mio manoscritto, che sarebbe rimasto per sempre chiuso in un cassetto. E ora che lo vedo stampato, penso che sarebbe stato un vero peccato”.  È vero, sarebbe stato un vero peccato se questo libro non fosse stato dato alle stampe, se queste pagine fossero state lasciate chiuse in un cassetto.

Fin dalle primissime righe ci si rende conto di essere di fronte ad un romanzo di alto livello, scritto molto bene con grande proprietà di linguaggio e con grande cura del dettaglio. Si nota nel corso dell’esperienza di lettura, come Malagoli abbia curato in maniera precisa e puntuale la caratterizzazione sia fisica che psicologica di tutti i personaggi, sapendo descrivere in modo molto curato e coinvolgente le dinamiche che regolano la vita del paesino di San Cataldo, luogo di fantasia in cui le vicende narrate si svolgono.

Se consideriamo che Davide Malagoli è alla sua prima esperienza come romanziere, non possiamo che rimanere piacevolmente stupiti per come sia riuscito a costruire una storia così coinvolgente, ricca di colpi di scena e con una trama così robusta e credibile. Alla fine nulla rimane in sospeso, tutte le parentesi aperte vengono chiuse, tutti i pezzi del puzzle trovano la loro corretta collocazione. Mi ha colpito innanzitutto la bravura con la quale è riuscito a ricreare le dinamiche di questo paesino, San Cataldo, così uguali a quelle dinamiche che in fondo regolano la vita di quasi tutti i piccoli paesini di cui l’Italia è piena, è davvero eccezionale il modo in cui ha fotografato i funerali in un piccolo paese di provincia, così come è davvero azzeccata la descrizione della vita di quello che è uno dei punti nevralgici delle piccole comunità, il bar. Potrei continuare a mettere l’accento su questa o quella descrizione, ma non voglio togliere al lettore il piacere di scoprire ed apprezzare tutte le istantanee di vita di cui è composto questo splendido romanzo. Come ho detto prima la caratterizzazione sia fisica che psicologica dei personaggi è davvero straordinaria, al punto da dare al lettore l’impressione di essere esso stesso dentro alla storia. Il personaggio principale è probabilmente Cosimo Caleari, giornalista che non disdegna di dare una mano alle forze dell’ordine in caso di bisogno, uomo di grande personalità e carisma, dotato di una grande cultura scientifica, sicuramente carente dal punto di vista delle relazioni umane. C’è un altro personaggio che secondo me ricopre una grande importanza all’interno di questo libro, Petra Korzenowski, che iniziamo a conoscere quando la sua vita è già stata troncata quando ormai di lei non rimane che il ricordo. Petra vive nei tanti flashback in cui ci imbattiamo durante la lettura. Impariamo a conoscerla profondamente, ad entrare in contatto con i suoi pensieri più intimi. C’è l’amico di una vita di Cosimo Caleari, il macellaio del paese, nonché marito di Petra, Ignazio Minarelli, e ancora c’è Roberto Nicoletti detto “Nico la bestia” che di Caleari potremmo dire essere la nemesi, poi ci sono ancora tanti altri personaggi da imparare a conoscere e ad apprezzare. Senza dubbio è un thriller tutto da leggere, tutto da gustare e tutto da vivere. La Dialoghi dimostra una volta di più di avere la bravura di scoprire grandi talenti ed il coraggio di pubblicarli e di farli conoscere al grande pubblico. Onestamente credo che di Davide Malagoli sentiremo ancora molto parlare perché se il buon giorno si vede dal mattino il futuro non può che essere roseo.

 

David Usilla

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