INTERVISTA A CHIARA FORLANI – “DELITTO SULL’ISOLA BIANCA” – NUA EDIZIONI.

INTERVISTA A CHIARA FORLANI – “DELITTO SULL’ISOLA BIANCA” – NUA EDIZIONI.

CHIARA FORLANI

Abbiamo da poco recensito “Delitto sull’isola bianca”, scritto da Chiara Forlani, edito da NUA Edizioni e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con l’autrice. Buongiorno, grazie essere passata a trovarci, possiamo darci del tu?

Certo, aiuta a parlare con maggiore confidenza.

 

  • Come ti sei documentata per l’ambientazione dell’Italia anni ’50?

 

Ho scritto il libro durante il lock down, quindi non ho potuto frequentare archivi e biblioteche. Ho fatto tante ricerche online e acquistato il delizioso libro di Sandro Mantovanini “Ficarolo anni 50”, che mi ha offerto spunti preziosi. Quando la pandemia ha concesso una tregua, ho incontrato alcuni esperti di storia locale, che hanno confermato in gran parte l’esattezza delle ambientazioni storiche, con mio grande stupore: anche quello che avevo immaginato era esatto. Questa è la magia della scrittura.

 

  • Come nasce il tuo libro?

 

In un giorno nebbioso, mentre mi trovavo in riva al Po con il pensiero rivolto alla memoria di mia madre, dalla bruma è emerso uno sconosciuto. Spinto dai propri ricordi, ha iniziato a raccontare la storia dell’Isola Bianca, un appezzamento di terra di circa 40 ettari abitato e coltivato, dove vivevano varie persone come se fossero ancora nell’Ottocento, senza acqua né corrente elettrica. Ho capito subito che da un’ambientazione così particolare non poteva che nascere una storia coinvolgente.

 

  • La stesura della trama è andata subito secondo le tue idee o hai dovuto modificarla in corso d’opera?

 

Dato che avevo più tempo del normale, ho messo in atto una pianificazione ben precisa: ho disegnato una cartina dei luoghi e compilato le schede di ogni personaggio, oltre a scrivere una scaletta. Poi i protagonisti, che ho amato fin dalla primo momento, mi hanno preso la mano e mi hanno aiutata a scrivere la loro storia. La parte difficile è giunta quando il testo è arrivato nelle mani di un bravissimo editor, Giorgio Bernard, che mi ha proposto con ferma gentilezza di operare diverse modifiche sostanziali. Sul momento non ne ero felice, ma col senno di poi sono ben contenta di avere seguito i suoi suggerimenti, che mi hanno portata a smontare e a modificare in modo sostanziale parte del testo, oltre ad arricchirlo.

 

  • Come nascono i personaggi? C’è in loro qualcosa che può rimandare al tuo vissuto?

 

Nella mente di un autore i personaggi hanno sempre un rimando, anche solo parziale, a qualcosa che viene dal proprio vissuto, anche solo un lontano ricordo. Pur essendo “Delitto sull’Isola Bianca” una storia di fantasia, sia il protagonista, l’affascinante e introverso Foresto, che i comprimari hanno tutti a che fare con me e con il mio passato, in particolare con il mio “io bambino”. Così è nata l’idea del protagonista, che vive con un proiettile conficcato nel cervello: da piccola ho origliato di nascosto un discorso dei nonni, durante il quale si parlava di un lontano parente cui era occorsa questa sventura.

 

  • Ogni scrittore è anche lettore, qual è il tuo autore preferito e perché?

 

Leggo moltissimo per passione, la lettura è il mio vizio, inoltre faccio parte dei recensori del sito nazionale di Thrillernord. Non ho alcun dubbio nel rispondere che la scrittura di Maurizio De Giovanni, in particolare la serie del commissario Ricciardi, collima perfettamente con i miei gusti letterari, dato che propone un mix di indagine, sentimento e ricostruzione storica che per me è il top, oltre a una scrittura curatissima.

 

  • Cosa si prova a raggiungere il primo o il secondo posto ai premi letterari?

 

È stato pazzesco. Le premiazioni per questo libro si sono svolte a distanza, dato che il covid infuriava ancora. Da un certo punto di vista è stata una cosa positiva, perché mi ha permesso di piangere di gioia davanti al pc, davvero senza ritegno. Ho inzuppato non so quanti fazzoletti, tremavo come una foglia. Sapevo che il mio libro aveva un certo valore, ma sentire autori importanti come Carlo De Filippis e Maria Masella commentare a lungo in modo tanto positivo e dettagliato il mio libro, mi ha fatta sentire davvero appagata. Ancora non ero nessuno, ma forse avevo scritto qualcosa di buono. Questo mi ha dato il coraggio di proseguire nel lavoro di miglioramento del testo e mi ha aperto le porte di tante case editrici, tra le quali ho potuto scegliere.

 

  • Stai lavorando ad un nuovo progetto? È un sequel dell’isola o dobbiamo aspettarci qualcosa di totalmente nuovo?

Ho molti progetti in cantiere, sono un vulcano. La seconda indagine del Foresto, sequel dell’isola, uscirà nella primavera del 2023 sempre per Nua Edizioni, casa editrice eccellente. Sto cercando la strada per creare una trasposizione cinematografica delle avventure del Foresto, che sono già di per sé un set. E sto mettendo alla prova la mia scarsa umiltà come scrittrice lavorando ad un progetto a quattro mani con un’altra autrice. Si tratta sempre di un’indagine, ma lo stile, il target e il registro linguistico sono molto diversi da quelli che uso di solito. È una prova di coraggio, ma sperimentare mi piace. E adesso mi permetto di ringraziare per aver avuto la possibilità di rispondere a domande così centrate sulla mia opera, che mi hanno dato la possibilità di ripercorrere insieme a voi la storia del libro. Scrivere un romanzo di qualità è assai impegnativo, ma offre soddisfazioni immense.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

 

 

Sandra Pauletto

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