Garzaia della Roggia Torbida – Ezio Gavazzeni (Fratelli Frilli Editori)

Garzaia della Roggia Torbida – Ezio Gavazzeni (Fratelli Frilli Editori)

 

Il cadavere di una ragazza immersa nell’acqua con il corpo martoriato dai becchi degli uccelli in più punti, un investigatore che lavora per le assicurazioni, che a bordo della sua MG Spider gialla del 1968 che mentre si dirige a Bressana Bottarone per effettuare una perizia, attirato dalla danza eccitata degli uccelli che la trova. Inizia così Garzaia delle Roggia Torbida (Fratelli Frilli Editori), nuovo splendido noir di Ezio Gavazzeni. Il protagonista del libro è Manlio Rune che come detto è un investigatore che presta i suoi servigi alle compagnie assicurative mentre il luogo del ritrovamento della sventurata ragazza è proprio la Garzaia della Roggia Torbida, una riserva naturale, situata internamente ad un ansa del fiume Po, nell’Oltrepò pavese. L’ambiente in cui deve muoversi Rune è quello della provincia impenetrabile ed appiccicosa come la nebbia che la avvolge, che nasconde i propri scheletri sotto il pesante velo dell’apparenza, della tranquillità dello scorrere quotidiano del tempo. Il motivo per cui Manlio Rune arriva a Bressana Bottarone è quello di capire se l’incendio di un capannone è stato doloso o meno, poi però le cose si complicano e quello che era una semplice perizia per l’assicurazione un caso molto complicato che lo stesso Rune non esita a definire come “Un corollario di storie misere con dentro tanti soldi, sesso, ricatto, tradimento, amicizia e… amore, se qualche fortunato è riuscito a trovarcene”. In effetti quello che si trova ad affrontare il nostro protagonista è un vero e proprio vaso di Pandora. Rune si dimostra un investigatore molto attento alla psicologia delle persone, molto caparbio e tenace nella sua ricerca della verità che vuole raggiungere a tutti costi senza però rinunciare alla sua correttezza morale ed alla sua integrità. Ovviamente l’indagine non la porterà avanti da solo ma con la collaborazione del commissario di polizia Rosati e pungolato dalla sua collaboratrice Elena che preme affinché Manlio faccia al più presto ritorno nel suo studio milanese. La scrittura è caratterizzata da periodi brevissimi, da frasi che potrebbero dirsi lapidarie che danno alla storia un ritmo incalzante, che tengono il lettore incollato alle pagine del libro fino a che quasi d’improvviso viene e il fatidico momento di salutare i personaggi con un addio nella speranza che sia solo un arrivederci. Quando la parola “fine” arriva inesorabile e viene il momento di salutare Manlio Rune, personaggio a cui è impossibile non affezionarsi, che entra inevitabilmente nel cuore del lettore, ci si augura di rivederlo di nuovo seduto a bordo della sua MG spider gialla pronto per una nuova indagine. Altro grande noir targato Fratelli Frilli Editori che come ormai d’abitudine ci regala delle perle di inusitato splendore.

David Usilla

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.