IL GIALLO DELLA VALIGIA DI PIAZZALE LODI – Alessandro Reali (Fratelli Frilli Editori)

IL GIALLO DELLA VALIGIA DI PIAZZALE LODI – Alessandro Reali (Fratelli Frilli Editori)

 

È una Milano di fine giugno del 1965 lo scenario che accoglie la seconda indagine del commissario Caronte che ci viene raccontata da Alessandro Reali nel suo “Il giallo della valigia di piazzale Lodi” (Fratelli Frilli Editori). Dopo le vicende narrate in “La matta di Milano” (2020 Fratelli Frilli Editori) infatti un nuovo scottante caso attende il commissario Caronte (del quale Alessandro Reali si ostina pervicacemente a non rivelarci il nome di battesimo), uomo che sul lavoro dimostra di essere tutto d’un pezzo dotato di un carattere anche brusco ma sempre votato alla più totale imparzialità, con l’abitudine a muoversi secondo i suoi metodi, un po da cane sciolto, affrontando ostacoli ed imprevisti con determinazione e lucidità. Siamo come detto nella Milano degli anni 60, quella che ha visto esibirsi i Beatles in un leggendario concerto al Vigorelli caricando di entusiasmo migliaia di giovani ragazzi, ma anche quella che vede gli inizi di una certa rivoluzione culturale, in cui la contestazione si abbatte sul mondo della scuola e del lavoro in cui l’ansia di libertà e di cambiamento spinge giovani studenti a ribellarsi alle regole di una società in cui non si riconoscono avvicinandosi con determinazione all’impegno politico militante. Il caso che il vicequestore Santagata decide di affidare a Caronte è di quelli che richiedono molto l’equilibrio e discrezione visto che c’è da indagare sulla scomparsa di Ersilia Mercandelli, lontana cugina del prefetto, una giovane ragazza milanese, bella, sveglia e piena di vita. L’indagine si rivelerà decisamente delicata visto anche il momento storico e politico in cui svolge, in cui gli stessi superiori di Caronte saranno i primi a mettergli i bastoni tra le ruote. Caronte nel corso dell’indagine dovrà fare i conti con un passato della nostra storia che ancora porta con se strascichi di violenza, che mostra ancora le scorie di vicende che ormai si pensavano sepolte per sempre sotto la polvere del tempo. Caronte ha una vita anche al di là del suo lavoro, una vita fatta dell’affetto di una bella donna, molto colta e ricca di fascino, che lo aiutano a smussare gli spigoli del suo carattere, fatta delle cene con gli amici, della frequentazione dell’Osteria del Tenaglia, fatta anche di musica lirica e grandi letture. L’ ambientazione di questo libro è descritta in una maniera eccezionale, vivida, molto particolareggiata e questo fa sì che il lettore si senta esso stesso parte della vicenda, riesca ad apprezzare suoni, odori e colori di una Milano nel pieno della sua discesa verso i movimenti del 68. I personaggi sono ben costruiti e ben caratterizzati soprattutto a livello psicologico dando al lettore un’idea precisa del contesto che fa da contorno alla vita di Caronte. Lo stile narrativo avvincente, fluido, molto scorrevole e la contestualizzazione storica condita da tanti dettagli fanno sì che la lettura diventi un’esperienza assolutamente piacevole ed appagante. Alessandro Reali è molto bravo nel riuscire a non fare capire l’identità del colpevole fino alle ultime pagine fino ad indagine conclusa riuscendo a catturare in pieno l’attenzione del lettore. Libro molto molto bello, da leggere assolutamente, magari in spiaggia sotto un ombrellone, perché questo è uno di quei thriller che gli amanti del genere, e non solo, non possono in nessun modo lasciarsi sfuggire

 

David Usilla

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.