Recensione: La pazienza della formica – Marina Bertamoni – Fratelli Frilli Editori
Chissà se la nostra bravissima Marina Bertamoni ha visto il lungometraggio della DIsney di qualche anno fa intitolato: ” Z La formica” e in qualche modo si è illuminata per scrivere questo romanzo.
No, non ci sono vere formiche nel suo romanzo, titolo a parte, ma leggendo capirete perché ho fatto questa riflessione.
Torna in libreria nella collana firmata Fratelli Frilli la nuova indagine dell’ispettrice Luce Frambelli che avevamo già incontrato e recensito in 10 parole per uccidere
Questo caso porterà la protagonista a dover aguzzare l’ingegno sia per risolvere il caso che per riuscire a convincere gli altri di aver trovato la soluzione.
Una storia che inizia da lontano e che porta con sé una scia di sangue.
I sotterfugi, in qualche modo, sono il filo rosso in cui inciamperà, anche l’ispettrice Luce.
Nel romanzo La pazienza della formica si deduce che per quanto uno cerchi di fare le cose perfette per ottenere uno scopo poco corretto, per usare un eufemismo, alla fine, magari molto tempo dopo, o nel giro di pochi giorni, la realtà e la verità si palesa anche nelle bugie a fin di bene.
Marina bertamoni non delude mai e la sua scrittura in terza persona cattura come sempre il lettore, che dopo il primo romanzo della serie, ha imparato ad amare e conoscere l’ispettrice Luce e la sua squadra, nonché la classe della sua autrice.
Un giallo con lo spirito dei grandi gialli in cui si raccolgono gli indizi con meticolosa attenzione e dove tutto, nell’ingranaggio della storia, gira alla perfezione.
Se non avete ancora avuto modo di leggere le avventure dell’ Ispettrice Luce Frambelli, Vi invito calorosamente a farlo perché i bei libri meritano di essere letti, anche quando la grancassa mediatica non presta loro la meritata attenzione.
Sandra Pauletto