Assedio mortale a Milano (Frilli Editori) di Ippolito Edmondo Ferrario

Assedio mortale a Milano (Fratelli Frilli Editori) di Ippolito Edmondo Ferrario

 

Nel tempo sempre più ho potuto notare come molti autori usino la cornice del cosiddetto “giallo” per raccontare in realtà molto di più rispetto a quella che può essere la storia di un delitto, di un investigatore e di un colpevole che alla fine viene assicurato alla giustizia. Ci sono libri, come ad esempio “Assedio mortale a Milano” (Fratelli Frilli Editori), ultima fatica letteraria del sempre ispiratissimo Ippolito Edmondo Ferrario, che escono da ogni cliché della struttura narrativa del giallo e del noir e ci regalano un’esperienza di lettura davvero stupefacente. Per la terza volta (dopo “Il banchiere di Milano” e “I diavoli di Bargagli”, entrambi editi da Fratelli Frilli Editori, di cui abbiamo ampiamente parlato sulle nostre pagine) Ferrario porta in scena il suo personaggio più riuscito, il cosiddetto “banchiere nero” Raul Sforza. Il contesto in cui si trova a doversi muovere il protagonista è quello di una Milano invasa letteralmente da una folla di migranti che arrivano ad occupare ogni centimetro di Piazza Duomo creando non poco scompiglio nella città meneghina. Insieme a Raul ritroviamo alcune figure che ormai sono parte integrante del mondo del banchiere e cioè il fido tuttofare Amedeo ed il sindaco Enrico Villa, ed altre che invece impareremo a conoscere in questo terzo atto della saga, cioè il piccolo figlio di migranti Morathi ed Amadi Babatunde primo nigeriano ad indossare la divisa di agente della Polizia Municipale di Milano. Il libro inizia subito con il botto, raccontando una drammatica, nonché sanguinosa, partica di calcio, partita che con lo sport non ha nulla a che fare evidentemente, una sfida in cui in palio non c’è una coppa o una medaglia bensì la vita, la sopravvivenza per se stessi e per i propri familiari. Siamo al campo profughi di Bani Walid, vicino a Misurata, in Libia ed è da qui che la storia che Ferrario ci racconta prende il via. Un emozionante susseguirsi di colpi di scena, azioni rocambolesche, tranelli, ricatti e tanto altro ancora, fanno si che questo libro venga letto tutto d’un fiato, anche a dispetto del corposo numero di pagine da cui è composto. In quest’opera c’è il racconto molto sincero, preciso, senza giri di parole di quella che è una triste realtà dei giorni nostri, l’odissea di migliaia e migliaia di disperati che cercano un futuro migliore nel nostro continente. Ma dietro a questa massa di persone che cercano una vita migliore chi si nasconde? Quali interessi si celano? Magari questo libro non ci dà le risposte ma sicuramente aiuta a farci le domande giuste, ci dà gli strumenti per interpretare molte situazioni che poi  troviamo sui giornali. È un libro dal forte tasso adrenalinico, coinvolgente, emozionante, molto piacevole da leggere ma è anche un libro che fa riflettere, e ci mette davanti agli occhi una realtà con cui volenti o nolenti dobbiamo fare noi tutti i conti.

David Usilla

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