Non abbiamo fatto niente – Droning Maud – I Dischi del Minollo

Non abbiamo fatto niente – Artista: Droning Maud – Produzione: I Dischi del Minollo

 

Giornata piovosa, fine giornata piovosa, rientro a casa dopo un turno di lavoro massacrante, parcheggio la macchina senza metterla in garage, sono troppo stanco, non ne ho voglia, devo assolutamente entrare in casa. Apro la porta, neanche il tempo di entrare e il mio meraviglioso cagnolino mi accoglie, quante feste, è bellissimo sentirsi amato e in questo gli animali sono i migliori. Ho bisogno di una doccia e di cenare ma prima mi svesto, vado verso lo stereo metto un cd e mi seggo di fronte al camino ai miei piedi Lieben. Parte la musica sto già meglio, sento che mi sto riprendendo, le fatiche scemano e le atmosfere mi avvolgono. I Droning Maud sono al quarto lavoro su disco, e al primo lavoro totalmente in italiano, sono un gruppo davvero molto interessante che si avvicina molto di più alle sonorità del panorama inglese che a quello nostrano. Non abbiamo fatto niente, questo il titolo, è composto da nove tracce: Appennini, Pandora, Lontano dagli occhi, Sincero, Benny Carter, Orbite, Rossigur, Triviale e Non abbiamo fatto niente. I Droning Maud con questo disco giocano su atmosfere oniriche con giri di do e riff che, come dicevo sopra, ricordano certi gruppi del panorama inglese o irlandese. Il primo singolo Sincero, quarta traccia del disco, è un brano molto cool e ammiccante che mimha ricordato le sonorità dei Prefab Sprout. Racconta la solitudine senza angoscia, l’accettazione di sé. Lontano dagli occhi, traccia numero tre, invece utilizza sonorità chitarra più sezione ritmica in primo piano, avvicinandosi così alle ritmiche dei Genesis post Peter Gabriel. Nella traccia di apertura Appennini, la chitarra evoca grandi cavalcate in splendide praterie e la voce mi ricorda Franz di Cioccio della PFM. Pandora, seconda traccia, l’elettronica di base più basso e batteria fanno di questa canzone una versione ipnotica e fiabesca. La traccia numero cinque, Benny Carter, è una canzone da Wow, bella ritmica al limite del rap, una sorta di crossover tra i generi, con un cantato che ricorda Cristiano Godano dei Marlene Kuntz ma anche per certi versi Daniele Silvestri, bel testo, è senz’altro il pezzo più intrigante del disco di una bellezza spaziale. A seguire Orbite, che dire?, questi Droning Maud fanno ben sperare, in mezzo ad una scena musicale asfittica come quella italiana di oggi, loro riescono a differenziarsi con una buona produzione e marcano così, in modo evidente, le loro potenzialità e le loro caratteristiche che non sono di poco conto. La traccia numero sette, Rossigur, è un chiaro omaggio ad uno dei migliori gruppi degli anni 90, i Sigur Ros. Omaggio ben riuscito. “Sogna ancora un po’ non avremo più rimpianti.” La penultima traccia del disco, Triviale, è il pezzo che si allontana di più dalla scena inglese e ricorda un po’ più quella americana cavalcando sonorità vicine al blues e al rock’n’roll. Il disco chiude con il brano che da il nome all’intero lavoro, Non abbiamo fatto niente, ed è il brano che si avvicina di più alla nostra scena rock, forse Afterhours forse Timoria comunque senz’altro un buon lavoro. Mi alzo e vado a farmi la doccia soddisfatto e ritemprato. Buon ascolto Evviva.

Claudio Romei

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.