Delitto all’ombra delle Tre Cime – Mariacristina Pettorini Betti – (Tralerighe Libri)

Delitto all’ombra delle Tre Cime di Mariacristina Pettorini Betti (Tralerighe Libri)

 

Ci sono libri che hanno la capacità di attrarci a loro fin dal momento in cui li vediamo esposti in una libreria. Grazie alla loro immagine di copertina spiccano e fanno sì che il lettore non possa fare a meno di andare nella loro direzione, quasi attratti da una forza magnetica.

Questo sicuramente è il caso di “Delitto all’ombra delle Tre Cime” (Tralerighe Libri), giallo d’esordio della scrittrice lucchese Mariacristina Pettorini Betti.

È proprio dalla città toscana di Lucca, dalle sue atmosfere rinascimentali, che questo romanzo prende il via per trasferirsi rapidamente nel profondo Nord del nostro paese assieme al Commissario Capo della polizia di Stato Manfred Biasini, lucchese per parte di padre ed oggi in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Bolzano. Lo scenario cambia e dalle atmosfere rinascimentali si passa ai panorami mozzafiato di uno degli scorci montani più belli al mondo, quelle Tre Cime di Lavaredo che sono davvero uno spettacolo unico. I clienti di un hotel sul Lago di Dobbiaco partono alla volta del famoso rifugio Locatelli, un’escursione da favola attraverso alcuni dei sentieri più affascinanti del mondo, non immaginando che quella passeggiata presto si sarebbe trasformata in una tragedia. Sulla via del ritorno ci si accorge che manca una persona, la veneta Marina Malin. Il suo corpo viene trovato senza vita in un burrone. È stato un incidente? È stato un omicidio? Questo sta a Manfred e alla sua squadra scoprirlo. Un panorama da favola diventa teatro di un fatto di sangue, diventa un luogo di lutto. Le indagini portano gli inquirenti ad indagare su più aspetti della vita della Malin e di tutti gli ospiti dell’albergo che al momento del fatto erano con lei in passeggiata. Un viaggio nelle vite dei personaggi, ognuno con i suoi vizi e le sue virtù, ma anche un viaggio dentro alla Storia di un recente passato che ancora sa lasciare i suoi strascichi di odio. È un romanzo breve ma molto intenso, scritto molto bene, in maniera fluida e coinvolgente arricchito da una serie di personaggi molto ben caratterizzati sotto tutti i punti di vista e da una serie di location dalle atmosfere davvero affascinanti. È un libro che si legge con grande piacere, soprattutto un libro che nella sua delicata semplicità riesce a attirare l’attenzione del lettore su una serie di punti su cui soffermarsi per delle profonde riflessioni. Mariacristina Pettorini Betti ha creato un personaggio davvero molto interessante che sarebbe un peccato non rivedere nuovamente all’opera, quindi aspetto speranzoso che la Squadra Mobile della Questura di Bolzano venga nuovamente chiamata all’opera per poter godere sia dei panorami che dei personaggi nati dalla magica penna di un’autrice davvero di indubbio talento

 

David Usilla

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