L’ombra del colosso – Marco Badini – Todaro Edizioni

Recensione: L’ombra del colosso – Marco Badini – Todaro Edizioni

 

L’ombra del colossoIl primo novembre del 1932 è ormai vicino e a Brescia l’attesa per questa giornata si fa di giorno in giorno più spasmodica, la tensione in città si taglia con il coltello.

Cosa succederà in questo fatidico primo novembre?

Il Duce Benito Mussolini arriverà in città per inaugurare la nuova piazza costruita secondo le linee guida dell’architettura fascista, là dove prima sorgeva il quartiere medievale delle Pescherie ora farà bella mostra di sé Piazza della Vittoria.

All’interno della piazza sta prendendo sempre più forma un vero e proprio colosso, una statua di più di 7 metri d’altezza realizzata dallo scultore Arturo Diazzi e raffigurante un giovane nudo proteso in avanti.

Si chiamerà “L’Era Fascista” anche se poi per tutti sarà “Il Bigio”.

Questa febbrile attesa viene turbata, a poche settimane dal grande evento, dal ritrovamento, proprio ai piedi del colosso, del cadavere di una giovane donna assassinata.

È la notte del 16 ottobre del 1932 ed è da qui che prende il via la vicenda che viene raccontata da Marco Badini nel suo ultimo romanzo, “L’ombra del colosso” (Todaro Editore). Questo fatto turba non poco il sonno delle alte cariche istituzionali della “Leonessa d’Italia”, che non hanno alcuna intenzione di farsi trovare dal Duce con un pericoloso assassino non alloggiato nelle patrie galere.

Il caso viene affidato al commissario Fulvio Villata detto “il mastino”, uomo tenace, caparbio e dotato di un grandissimo intuito. Con lui collaborano alle indagini il fido agente Amilcare Ferri e l’anatomopatologo Riccardo Calligaris. Fulvio Villata è un uomo integerrimo, decisamente poco, se non per nulla, allineato a quelli che sono gli ideali socio-politici dominanti del suo tempo tanto che il fatto di non avere la tessera fascista lo mette nelle condizioni di non essere mai in corsa per nessuna avanzamento di carriera. Con lui, come detto, indaga l’agente Amilcare Ferri uomo che al contrario del suo superiore non nasconde la sua forte simpatia verso il regime fascista e verso il Duce Benito Mussolini. Il terzo membro della squadra è il dottor Riccardo Calligaris valente anatomopatologo, precursore di quella che è la moderna medicina legale, e monarchico fervente. Personalità diverse che, tra l’altro, incarnano anche tre differenti visioni del regime fascista, tre figure che si completano dando vita ad un team che farà presto innamorare di sé anche il lettore più esigente.

Badini ci restituisce un affresco molto accurato della Brescia del 1932 che, grazie ad un accurato e puntuale lavoro di ricerca e preparazione, possiamo quasi visitare potendone apprezzare l’atmosfera, potendone cogliere gran parte degli aspetti della normale vita quotidiana. Interessanti i riferimenti ad avvenimenti e personaggi quali la celebre “Mille Miglia”, gli Arditi ed i Caimani del Piave. Credo che la cura del dettaglio sia assolutamente evidente e sia davvero un grande punto di merito perché rende la lettura ancora più coinvolgente ed appassionante.

La trama de: L’ombra del colosso è credibile ed è molto robusta, non sia ha mai la sensazione che ci siano parti forzate o situazioni fuoriluogo, ed il tutto da l’impressione di essere una macchina perfetta in cui ogni ingranaggio è utile e necessario ed è al suo posto, ben oliato e perfettamente funzionale e funzionante. Sono convinto che Villata, Ferri e Calligaris li ritroveremo presto impegnati in una nuova indagine perché sono personaggi che possono ancora dire molto e che hanno delle grandi potenzialità per avere un successo pieno e duraturo.

David Usilla

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