Recensione: “Lamentarsi non serve a niente” – Federico Longo – Catartica

Recensione: “Lamentarsi non serve a niente” di  Federico Longo – Catartica

 

Un bellissimo libro, questo, con cui Federico Longo ci rende consapevoli di quanto siamo creatori e vittime del nostro stesso percorso e, con la presenza ed assenza di interazione, anche del percorso altrui. La parola d’obbligo è FARE, nel senso più intrinseco di pro e contro.

Un libro distopico, che ci presenta e descrive una società totalmente gerarchica ed impositiva dove la parola FARE domina in tutti i livelli, con fini per lo più positivi ma in realtà totalmente manipolatori ed illusori. Allo stesso modo ‘lamentarsi non serve a nulla’ di conseguenza solo le nostre azioni, singole e, perché no, di gruppo, rappresentano il FARE che porta o potrebbe portare al cambiamento, se solo fosse un volere comune ma, per fortuna o purtroppo, è più facile ‘adagiarsi, adeguarsi od adattarsi’ a una malcelata forma si normalità, la tipica palude stagnante, invece che muovere le acque per un rinnovamento personale e sociale, controcorrente, un po’ come l’acqua del fiume penetra nel mare. Un libro che non si può definire controcorrente ma che ridesta le menti audaci e gli animi impavidi e li spinge a non adeguarsi ad una società di automi, di inetti, scalfisce le menti stufe di tutte quelle geremiadi che snervano e distolgono ogni sforzo tendente all’ obiettivo.

Togliamoci il senso di frustrazione, chi più e chi meno, in base al modello sociale in cui è inserito e diamo il meglio di noi stessi non perché ce lo dice il LUI di turno, che impersonifica il serpente incantatore e manipolatore di una realtà non nostra e non rispettosa dei nostri valori, emozioni, diritti e doveri, bensì affinché noi possiamo creare la nostra migliore versione di noi stessi, valorizzando le nostre peculiarità e abilità che ci differenziano, invece che omologarci come invece fa la società di massa.

Ognuno ha il diritto a creare il proprio sé, unico ed individuale e a poter riscattarsi, senza illusioni dai poteri superiori ma reimparando ad ascoltare se stesso, nel sé più profondo ed intrinseco.

Buone lamentele a tutti, affinché tutte le menti lettrici, avide di nozioni e conoscenza, e contemporaneamente pregne di ragionamenti e nuove ideologie, riescano a riscattarsi e a far riscattare tutte le diversificate forme sociali, magari nelle modalità  osservate dal protagonista: così come in natura la forza delle formiche dimostrano come esseri piccoli possano diventare un grande esempio.

Buone riflessioni a tutti, appunto, perché, anche alla fine, lo scrittore ci permette di distinguere i cambiamenti in base alle situazioni, dove c’ è volontà e azione avviene il cambiamento, anche grazie a delle strategie operative e agli strumenti…

Se si può dire, forse alle menti più “collaborative” ricorderà sicuramente una frase di Marx… e forse non a torto…

Buona lettura.

Sabina Bernardis

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