INTERVISTA A IGOR DE AMICIS E PAOLA LUCIANI – “L’ULTIMA VERITÀ” – EINAUDI RAGAZZI EDITORE

INTERVISTA A IGOR DE AMICIS E PAOLA LUCIANI – “L’ULTIMA VERITÀ” – EINAUDI RAGAZZI EDITORE.

De Amicis Luciani

Abbiamo da poco recensito “L’ultima verità”, scritto da Igor De Amicis e Paola Luciani, edito da Einaudi Ragazzi Editore e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con gli autori.

Buongiorno, grazie di essere passati a trovarci, possiamo darci del tu?

“Ma certo, con grande piacere.”

 

  • Il libro “L’ultima verità” è uno dei tanti romanzi che avete scritto assieme, essendo voi marito e moglie come avete deciso di condividere anche la parte lavorativa?

(Paola)La scrittura dei libri è nata per gioco. Quando siamo andati a vivere insieme abbiamo iniziato a condividere anche i libri lasciati sui comodini e ci siamo incuriositi delle nostre reciproche preferenze letterarie (letteratura per ragazzi io e thriller e noir per Igor). Un giorno, per caso, Igor mi ha proposto di scrivere una storia insieme ma non  siamo riusciti a trovare un punto d’incontro tra i nostri generi letterari e così abbiamo pensato di unire le nostre professionalità (insegnante io e comandante di un carcere Igor) ed abbiamo inventato una storia che parlava di genitorialità in carcere. Era la nostra prima storia “Il Mare quadrato” ed il piccolo Giacomo, il protagonista, ci ha aperto, in realtà, una porta grandissima nella letteratura per ragazzi.

  • Se già non è facile scrivere a quattro mani, credo sia maggiormente complicato farlo quando i personaggi sono tanti, come vi siete organizzati?

(Igor) Generalmente prima di iniziare a scrivere una storia la progettiamo a tavolino, nei minimi dettagli. Questo ci permette di strutturare la narrazione lasciando ai personaggi la possibilità di crescere con la storia e di svelarsi a poco a poco tra le pagine. La scelta di utilizzare molti personaggi incontra il favore del genere thriller. La storia diventa una grossa ragnatela in cui  più fili si intrecciano generando  suspance, false piste e colpi di scena.

  • Perché avete scelto di ambientare il vostro romanzo negli Stati Uniti nonostante fatti del genere siano tristemente possibili anche in Italia?

(Paola) La scelta dell’ambientazione è stata ben ponderata. Ci serviva un contesto scolastico che permettesse ai ragazzi di muoversi con maggiore libertà. Il riferimento è quello delle high school americane dove non ci sono classi per età ma per materia, dove generalmente a scuola si passa l’intera giornata, dove si gode di una maggiore autonomia organizzativa nello studio e le interferenze genitoriali sono meno invasive e dove si intessono rapporti interpersonali più stretti, passando più tempo a scuola.

  • Il romanzo è strutturato in capitoli ma anche a “calendario”, perché questa impostazione?

(Igor) L’elemento temporale scandito nei vari capitoli è un elemento in più che arricchisce la narrazione; è una sorta di bussola che permette al lettore di immedesimarsi ulteriormente negli avvenimenti. Oltre alla scansione giornaliera c’è l’elemento notturno che chiude ogni sessione e cede il passo ad una nuova giornata.

  • Nel romanzo c’è la presenza, in qualche modo, del sovrannaturale, qual è la vostra opinione sull’aldilà?

(Paola) Credo che il riferimento sia al lato onirico, ossia ai sogni che spesso Arthur fa e che richiamano il padre.

Capita spesso anche a me di fare sogni in cui, persone a me care e che non ci sono più, mi comunicano qualcosa. Seppure immateriale, la loro presenza nei sogni è rassicurante. È un elemento che mi permette di affrontare la realtà con maggiore ottimismo. Ed è proprio quello che succede ad Artur, cerca la verità perché rassicurato o incuriosito da ciò che i sogni rilevano.

  • Il libro in formato digitale ha un preso sempre più piede anche tra i giovani. Qual è il vostro pensiero in merito?

(Igor) Il fascino dell’oggetto libro non passerà mai. Si possono leggere decine di libri in digitale ma quello che ti è piaciuto di più lo custodirai per sempre tra gli scaffali  della tua biblioteca personale.

  • Avete mai “bisticciato” durante la stesura perché non eravate d’accordo sul proseguo della storia?

(Paola) In realtà capita ogni volta. Condividere le idee per una scrittura collaborativa è un grande compromesso. A volte preferiamo addirittura sospendere il lavoro per riprenderlo qualche ora dopo.

Ci siamo accorti, però, che questo “tiro alla fune” tra le idee rende le nostre storie solide e credibili. È proprio il confronto che aiuta le storie a crescere.

  • State lavorando a nuovi progetti singoli o di coppia?

(Igor) Insieme abbiamo un libro in uscita per Lapis Edizioni nella serie “Quelli della Rodari” ed un grande progetto editoriale in cantiere.

A novembre, inoltre, uscirà per Piemme/Mondadori un altro thriller per ragazzi, “ Gioventù criminale” ma stavolta il progetto è solo mio.

 

Grazie mille per la disponibilità, arrivederci a presto sempre sulle pagine de I Gufi Narranti.

Sandra Pauletto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.