INTERVISTA “NEGLI OCCHI DELLE DONNE- GILGAMESH – FAUSTO BERTOLINI-

INTERVISTA “NEGLI OCCHI DELLE DONNE-vita sentimentale di Cartesio”- GILGAMESH – FAUSTO BERTOLINI-

Abbiamo da poco recensito il romanzo: “Negli occhi delle donne” di Fausto Bertolini e abbiamo ora la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con lui.

Ciao Fausto grazie per essere passato a trovarci, passiamo subito alle domande:

1-QUANDO NASCE IL TUO INTERESSE PER CARTESIO.

Il mio interesse per Cartesio nasce, inevitabilmente, quando, secondo programma scolastico, ho studiato il suo pensiero filosofico al Liceo-Ginnasio “Virgilio” di Mantova. Specialmente quando ha letto, per la prima volta, il suo famoso assunto “Cogito, ergo sum”. E’ la frase più famosa e più ambigua di tutta la storia della filosofia. Più del famoso assioma socratico “Conosci te stesso”; o anche “So si non sapere” da cui Nicolò Cusano (grande pensatore di quella Branca della Filosofia conosciuta sotto il nome di “Scolastica”- grande sistema di pensiero tratto da San Tommaso D’Aquino, che l’Illuminismo ha stupidamente bistrattati) ha attinto il titolo e lo spunto per il suo avvincente saggio“De docta ignorantia”. Notare che “Cogito, ergo sum” presenta delle problematiche notevoli: la realtà, il mondo, esiste perché lo penso oppure lo penso perché esiste? Insomma, per tagliare corto: il Mondo è illusione e solo il fatto di pensarlo gli offre della categorie ontologiche, di esistenza?

Esperimento verificatore: datevi una martellata sul pollice e capirete se il mondo e la realtà è illusione.

 

2-PERCHE’ LO HAI SCLETO TRA I VARI FILOSOFI?

Perché, oltre al tragitto del suo pensiero filosofico, il suo tragitto esistenziale presenta dei tratti molto interessanti dal punto di vista emotivo, sentimentale. In primis: perché si innamorava di una donna se era colpito dai suoi occhi invece che dal suo ecc. ecc. Questo fatto emotivo lo faccio risalire, nel racconto, a quando si è innamorato, ragazzino, di una bambina cieca dai bellissimo occhi azzurri. Molto poetico e suggestivo. Psicologicamente introspettivo. Il suo ES (JUNG) rimaneva suggestionato dalla luce, archetipo fondamentale della vita e di tutto l’essere cosmico. Noi siamo fatti di luce.

 

-3-COME TI SEI DOCUMENTATO PER SCRIVERE IL TUO LIBRO?

Su mille e mille pagine di saggi di filosofia, di storia dei filosofi, di visioni filosofiche di natura onirica. Non scherzo! Spesso, in quel periodo, sognavo Cartesio che duellava con me in modo amichevole. Pochi sanno che Renato Des Cartes era un abile spadaccino. Ebbene, io sognavo che duellavamo col fioretto del pensiero. Suggestivo.

Terminato il romanzo, ho smesso di frequentarlo in sogno. Con grande mio dispiacere.

 

4-SE CARTESIO VIVESSE OGGI COSA PENSEREBBE DEL MONDO ATTUALE?

Bisognerebbe chiederlo a lui. Mi verrebbe da ribattere che se lo sognassi ancora come un tempo, al tempo del romanzo, gli rivolgerei la stessa domanda. Data la guerra in Ucraina in atto, e tutte le conseguenze umane ed economiche che comporta, penserebbe: “NON COGITO, ERGO NON SUM”.

 

5-ESISTE, A TUO AVVISO, QUALCHE PERSONAGGIO ATTUALE CHE POSSIAMO DEFNIRE FILOSOFO.

Certo che esiste! Renato Zero. Scherzo. Sì, esiste e si chiama RENATO CARTESIO. Sapete perché? Perché Cartesio è immortale. E’ sempre attuale, da qui all’eternità. Come Socrate, Platone, San Tommaso d’Aquino, Kant, Hegel, Popper… La filosofia, come branca del sapere, è ormai defunta. L’ha uccisa la tecnologia, ma nessuno può uccidere il pensiero dei grandi filosofi. E’ il loro sistema cogitativo che ha permesso all’umanità di accedere al sistema tecnologico. Il PC lo si deve a Pascal, grande matematico e filosofo, giansenista, grande e fervido credente nel DioUomo, il Cristo. Fatevene una ragione voi che ragionate col Tablet e lo smartphone. Amen.

 

Ringraziamo Fausto Bertolini per la chiacchierata!

Matteo Melis

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