Tutto E’ Fatidico – Il fato al centro di un gruppo di storie non sempre riuscite.

Tutto E’ Fatidico

E’ uno dei racconti contenuti in questa raccolta a portare un titolo così rivelatore. In particolare era la frase con cui Pugmeister aveva stregato il protagonista Dinky Earnshaw e che lo stesso Dink adotta spesso. D’altronde si parla di un diciannovenne, in passato bullizzato, che viene invitato ad abbandonare il suo lavoro di consegna pizze per far parte di un’organizzazione segreta in cui, giovani dotati di talenti soprannaturali vengono arruolati per eliminare personaggi scomodi. Più fatidico di questo. E’ anche uno dei racconti più riusciti dell’albo, grazie ad una scrittura enfatica, divertente e frizzante e ad un ribaltamento di vedute nel finale decisamente interessante. Avvolta nei dubbi del destino è invece la prima storia, Autopsia 4. Howard Cottrell, ex militare morso da un serpente, giace sul tavolo operatorio, l’autopsia è imminente, la morte accertata, ma lui sente tutto quello che dicono i dottori. Com’è possibile? Magistrale la scrittura di King in questo caso, coinvolgente ed a tratti esilarante. Il colpo di scena è dietro l’angolo ed è gestito in maniera superba.

C’è tanto della produzione più classica e famosa dell’autore in Tutto E’ Fatidico. In L’Uomo Vestito Di Nero si percepisce un ritorno ad It e ai timori infantili. Un bambino esce per andare a pesca, ma si perde nel bosco. Qui avviene l’incontro con il diavolo che se lo vuole mangiare. Descrizione dell’ambiente e ricreazione delle atmosfere inappuntabile e suspense diretta con mano più che sicura. Meno bene quando King si avventura nel dramma di un uomo disperato pronto al suicidio. Tutto Ciò Che Ami Ti Sarà Portato Via trasmette bene l’idea di un individuo ridotto ai minimi termini ma narrativamente parlando lascia poco. Molto ben congegnato invece La Morte Di Jack Hamilton, dove decide di cimentarsi in un racconto di fantasia sulle ultime ore di un membro della banda Dillinger. Personaggi ben tratteggiati e una sana dose di azione che rende giustizia alla leggenda John Dillinger; sebbene il titolo faccia riferimento alla morte di Jack Hamilton, la situazione è pretestuosa per parlare del capo della banda che rimane in primo piano.

Con La Camera Della Morte ci avventuriamo nei territori dell’azione e dello spionaggio. Interrogatori, scazzottate e fughe, quasi come in un film di 007.Ma tra un dialogo scontato e un racconto che non lascia grande spazio all’imprevedibilità, niente di trascendentale. Le Piccole Sorelle Di Eluria si riallaccia al ciclo de La Torre Nera e nonostante il rapporto d’amore tra Roland e Jenna sia emotivamente efficace, la prolissità in cui cade spesso lo scrittore non facilità la gestione della trama. Troppo lungo e visivamente un po’ limitato. La Teoria Degli Animali Di L. T. pone come base una crisi matrimoniale in cui concorrono il possesso di due animali, regalati dall’uno all’altra coniuge e viceversa. Un cane e un gatto. Si formano due squadre in casa, divisione che aumenta il distacco dei due padroni. Con questo racconto Stephen King inizia ad affrontare la tematica del divorzio e della separazione e se ne dimostra piuttosto angosciato. Nonostante l’autore stesso, nella presentazione lo decanti come l’episodio più divertente e per questo apprezzato dal pubblico, ho fatto fatica a trovarlo simpatico o interessante. Di tutt’altra pasta il ritorno all’horror con Il Virus Della Strada Va A Nord. Un quadro con una raffigurazione sinistra che continua a cambiare terrorizza il suo nuovo acquirente, guarda a caso uno scrittore. Questo anche perchè il quadro esiste davvero e lo possiede proprio che ha steso Tutto E’ Fatidico. Ecco tornare il divorzio in Pranzo Al “Gotham Cafè”. Scelto dall’autore per descrivere la figura del maìtre d’hòtel, da lui ritenuta cinica e in questo caso rimpolpata da snobismo e altezzosità. Ne viene fuori una surreale commedia grottesca, calcata nei toni ed inimmaginabile, studiata comunque ad hoc per stigmatizzare sulle crisi di coppia. Se l’intento era di imbastire qualcosa di fastidioso la missione è riuscita, ma in Tutto E’ Fatidico c’è di meglio. Comunque per diversi tratti si avverte una certa crisi creativa in questa raccolta. A convincermi poco sono stati anche Quella Sensazione Che Puoi Dire Soltanto In Francese, una piatta ed incomprensibile parabola sul déjà vu; 1408, un’insignificante storia di case infestate da cui un autore come King poteva anche astenersi; La Moneta Portafortuna, che vorrebbe risultare sensazionale, ma dice veramente poco. A questa storia di una donna che, improvvisamente investita da un talismano che sembra portarle una fortuna illimitata ma di cui non sembra conoscerne i limiti, si può giusto concedere di essere un buono specchio del fato che avvolge la raccolta, ma nulla di più. In assoluto però Riding The Bullet – Passaggio Per Il Nulla è il momento più esaltante e convincente. Stavolta Stephen King parla di una vicenda personale toccante, la morte di sua madre. Per farlo si affida al suo immaginario horror arricchito da sensazioni avventurose giovanili. Alan, il suo alter ego, lascia immediatamente l’università per raggiungere la madre ricoverata dopo un colpo apoplettico e si getta in strada a cercare autostop. Gli incontri, come c’è da aspettarselo, sono uno più bizzarro dell’altro, per non dire terrificanti! Dimostrazione del bisogno e della perfetta intuizione dell’autore di esorcizzare la perdita e il dolore attraverso temi fantastici. La sua immaginazione qui tocca vette altissime e… fatidiche. Stavolta è Christine – La Macchina Infernale ad essere parzialmente recuperato in funzione della tortuosa avventura notturna di Alan. La raccolta di storie è una cosa a cui Stephen King ha abituato i suoi lettori. Tutto E’ Fatidico non è un’opera eccezionale, ma sa vivere di momenti che sanno conquistare.

Zanini Marco

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