Intervista a Nunzia Scalzo Autrice de: VITE STORTE AEB editore

Intervista a Nunzia Scalzo Autrice de: VITE STORTE

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Nunzia Scalzo Autrice de: VITE STORTE da noi da poco rensito.

Approfittiamo per conoscerla meglio:

Nunzia Scalzo

Come nasce l’idea per il tuo libro?

Da un’inchiesta giornalistica. Quando ho iniziato a svolgere questa professione mi sono specializzata in cronaca giudiziaria, ma non volevo limitarmi ai soli fatti recenti, mi affascinava l’idea di fare un salto nel passato e occuparmi di casi anche irrisolti. Così ho iniziato a fare ricerche negli archivi del tribunale alla ricerca di materiale relativo a storie di cui avevo sentito raccontare, poi in emeroteca e anche negli archivi del giornale La Sicilia. Alcune storie le ho scoperte quasi per caso e mi hanno subito catturata. Li ho prima pubblicati su I Vespri, un settimanale regionale che allora dirigevo, poi su la Repubblica edizione di Palermo, e nonostante gli spazi sui giornali sono assai limitati, hanno riscosso un successo del tutto inaspettato. Da lì alla pubblicazione il passo è stato breve, anche se il libro è nato quasi per caso.

Come ci si documenta per un libro così strutturato?

Le carte giudiziarie, i verbali e le sentenze sono la traccia da seguire. Ma sono fondamentali anche i giornali del tempo per le ricostruzioni fatte dai cronisti che spesso registrano gli umori degli avvocati, dei magistrati, dei periti e soprattutto della gente. Certo non mancano quelle fantasiose, ma servono anche quelle.

Come nasce la collaborazione con l’illustratore?

Siamo amici da tanto tempo. Lui è stato il mio fumettista al giornale, poi è diventato il mio illustratore ufficiale. Ha curato le immagini di un altro libro uscito qualche anno fa il cui titolo è Cunti (favole) di Sicilia.

Hai avuto difficoltà a trovare un editore visto il tema trattato?

No. Anzi i tempi di pubblicazione del libro mi hanno quasi sorpresa per la rapidità.

Pensi che la condizione al sud sia ormai cambiata rispetto al passato?

Penso che la condizione della donna sia uguale dappertutto e che sia un luogo comune quello che al sud le donne sono trattate peggio che altrove. La cronaca lo dice forte e chiaro, il numero delle donne vittime di violenza è ben equamente distribuito su tutto il territorio nazionale. Per non parlare di certe sentenze emesse da giudici donne che non vivono certo al sud. Anzi succede abbastanza spesso che proprio dal Meridione partano iniziative a tutela delle donne che poi coinvolgono tantissime nelle altre regioni.

Come hai scelto le donne da inserire nel libro?

Ho scelto quelle che avevano in comune il sogno, il desiderio di cambiare, la voglia di riscatto sociale, di indipendenza, e che poi però si sono tradotte in una Vita storta.

Ed infine quale storia tra quelle che hai affrontato ti ha colpito di più?

Quella di Antonietta Longo, la giovane siciliana partita alla volta di Roma con un sogno in tasca che si è trasformato in un incubo. Quella che mi ha sconvolta in assoluto è la vicenda di Rosa Leone, anche perché le foto della scena del delitto mostrano una realtà a dir poco raccapricciante. Ma in generale tutte queste storie mi hanno toccato l’anima, e ho scelto di far parlare i protagonisti, vittime o carnefici poco importa, per far raccontare il loro punto di vista, la loro ragione, il loro dolore, la loro sofferenza, la loro disillusione, e tutti si rivolgono al lettore dandogli del tu. Lo invitano a riflettere prima di parlare e a non esprimere mai giudizi sulle vite altrui, specie quando si tratta di Vite storte.

Ringraziamo Nunzia Scalzo per la disponibilità complimentandoci ancora per il suo libro Vite Storte AEB editore

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