Recensione: L’assenza – Gino Marchitelli – Red Duck edizioni

L’ASSENZA – GINO MARCHITELLI – RED DUCK EDIZIONI.

 

Gino Marchitelli, autore di cui ho praticamente letto tutte le opere, non smetterà mai di stupirmi.

Il romanzo “L’assenza”, edito dalla Red Duck Edizioni, non è un libro facile né da leggere né da scrivere (credo).

Tocca corde e temi che permetterà al 99% dei lettori di immedesimarsi profondamente perché quello che Marchitelli descrive è l’amore e i suoi mille risvolti, sotterfugi e segreti.

Non posso definirlo, almeno per la mia sensibilità, un libro da potere leggere tutto d’un fiato, io ho avuto bisogno di pause per riprendere fiato tant’è il carico d’angoscia che l’autore riesce a comunicare.

L’amore non è sempre un sentimento sano tutto cuoricini, l’amore non è nel tempo sempre uguale a se stesso. L’amore può finire o può spostarsi da una persona all’altra.

Cosa può succedere quando marito e moglie dopo avere pensato che la propria storia d’amore fosse eterna e aver messo al mondo incolpevole prole,  si rendono conto, senza ma ammetterlo, che l’amore reciproco è finito ed entrambi l’hanno trovato altrove?

Il buon senso direbbe che un avvocato divorzista sarebbe sufficiente a porre fine alla farsa, per liberare i coniugi dalla prigione del matrimonio  e far  volare ognuno verso il nuovo e nuovamente eterno amore.

Ma questo è un ragionamento che è più facile (ma non scontato) al nord. Nonostante il 2020, fortunatamente arrivato a metà della sua strada, secondo Marchitelli al sud non è così.

Sicuramente non lo è nelle piccole realtà dove l’uomo “padre/marito/padrone” può sottomettere la moglie e soggiogarla sia fisicamente che psicologicamente.

Così nascono storie nascoste, parallele, che sono o sembrano tutte la vera storie d’amore, quella giusta, eterna, quella che si nutre di rapporti a distanza reali come fossero veri, di telefonate fatte di nascosto e di assenza.

Due facce della stessa medaglia, di una medaglia che di facce non ne ha solo due. Questo libro denuncia è un testo che fa riflettere e che fa volutamente male.

Vera prova stilistica dell’autore, per il quale mi auguro non ci sia niente di autobiografico, anche se il sospetto viene, se non altro, per la descrizione fin troppo reale di certe situazioni ed emozioni.

Anche questa volta, come da tempo Marchitelli ci ha abituato, troviamo qua e là tra le pagine link che rimandano a canzoni su youtube per chi volesse aumentare il livello di coinvolgimento emotivo.

L’assenza, in cui ritroviamo personaggi già noti della produzione dell’autore, è un libro che va letto, ma non è un libro da spiaggia né una lettura d’evasione.

Il romanzo “L’assenza” è un pugno nello stomaco e tante lacrime, esattamente come sa esserlo l’amore (con la A maiuscola).

Sandra Pauletto

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