Recensione: In viaggio con il morto – Gino Marchitelli, Red Duck Edizioni

Recensione: In viaggio con il morto – Gino Marchitelli, Red Duck Edizioni

Conosciamo tutti la penna di Marchitelli, ma stavolta ha fatto vedere un lato diverso della sua personalità di scrittore.

Non si tratta di un nuovo noir come l’autore da anni ci ha abituato, per quanto come il titolo stesso lo dice, il morto ci sia ugualmente.
Il viaggio che ci propone Marchitelli ci porta in quella parte della popolazione in cui si lotta per restare a galla facendo squadra, dove un lavoro per un motivo o per l’altro non si trova e ci si adatta ad una vita che, stancamente trascorre, ma  forse non è corretto chiamar vita.
In questo viaggio con il morto l’autore stravolge la sua scrittura per calarsi nelle caratteristiche dei personaggi che vuole rappresentare: volgari, diretti e in qualche modo “ignoranti”.
La banda è formata da due donne, due minorenni (un maschio, una femmina) un uomo di colore, che prima di diventare il cervello della combriccola ne era il big bamboo e naturalmente…. il morto.
Una sottile ironia percorre tutto il romanzo, che però non posso definire ironico ma piuttosto malinconico, perché ti porta a confrontarti con la qualità della vita, e il suo scorrere dannatamente inarrestabile.
Le cose accadono, o non accadono spesso senza che noi ce ne accorgiamo e quando, per un motivo o per l’altro, prendiamo coscienza di questo, la doccia fredda è inevitabile.
Pur essendo un romanzo diverso dal “solito” noir  troviamo tra le pagine i temi “classici” di Marchitelli (inclusione, la politica, in parte la musica, e l’amore) ma in questo caso l’amore non è quello travagliato e drammatico scritto ne: L’assenza (Red Duck Edizioni) ma piuttosto un segno di speranza e possibile rivincita sulla parte complicata della vita.
Il finale è a mio avviso il vero colpo di scena, avrei voluto prendere il cellulare e chiamare l’autore chiedendogli perché??  tra le lacrime e la rabbia ma è lui il “creatore” e io lettrice, non posso che accettare che come spesso nella vita accade, le cose non siano andate come sarebbe piaciuto a me.
Segnalo nel romanzo la presenza di alcune immagini e l’immancabile firma di Gino Marchitelli che, come da tempo ci ha abituato, anche questa volta, ci ha indicato un link per poter ascoltare un brano musicale e calarci maggiormente in quel pezzo di viaggio… col morto.

Sandra Pauletto

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