Rake – Off – Observing Madness – Giù nel profondo, dove alberga il male.

Rake – Off – Observing Madness

Anno: 2022

Paese di provenienza: Italia

Genere: crossover thrash metal

Casa discografica: Raked Rec

1. The Glowing Descent

2. To Live In Fear

3. Killing Machine

4. Evil From The Depths

5. Living Paradox

6. Push Me Down

7. Eternal Curse

8. Trapped

9. Modern Slavery

10. Deathrider

Distruggere, demolire, abbattere, disintegrare, annientare… e perché non rastrellare? Con buona pace della Treccani che non lo inserisce tra i sinonimi (e non stiamo mica parlando di orto e giardino!), a Roma l’hanno pensata bene. Rake – Off = rastrellare. Un modo come un altro per comunicare un pensiero distruttivo e senza compromessi. Perchè quindi non addentrarsi nella materia musicale più violenta ed annichilente? I Rake – Off lo fanno da qualche anno, da quando nel 2016 uscì il loro primo lascito, Rake – Off In Twenty Sixteen, in cui emersero vivide le tracce di un hardcore fortemente metallizzato. Da quel momento i nostri si sono dati da fare con altri due ottimi dischi, Feeding The Fake (2017) e Goin’ Mental (2019). Negli ultimi due anni i Rake – Off hanno evidentemente osservato la follia e guarda un po’, gli ha fatto bene! Observing Madness punta l’ambizione ad un livello più alto e lo si capisce già da come inizia, considerata la strumentale The Glowing Descent che, perfettamente, entra in dissolvenza e crea un’atmosfera, un mood tipico ben suonato e convincente. Non si può dire che anche il resto dell’album non sia tipico perché qui è la tradizione crossover thrash a dominare e, considerati gli ultimi tempi, sarà pressochè impossibile non pensare ai Power Trip, dai quali sicuramente i Rake – Off hanno preso spunto. Del gruppo texano i romani non ne hanno rapito la stessa crudezza e caoticità ma li hanno raggiunti in quanto a bravura e precisione, tanto che Observing Madness è un’opera ferale, graffiante ed incazzata in cui si inseguono riff grattati al fulmicotone, un tappeto ritmico furioso, una voce irosa e perché no anche un basso che non si limita al compitino, come si può notare in Eternal Curse.

Tutte le tracce di Observing Madness sono valide, anche se sono quelle in cui la voce si lancia maggiormente nei ritornelli a conquistare di più, vedi Push Me Down e Trapped, veri e propri gioielli hardcore/ thrash. La scaletta inanella canzoni che si avventano impietose sulle nostre orecchie come pugni dritti in pieno volto e si lascia come ultimo highlights una cover d’eccezione, Deathrider degli Anthrax, riveduta e corrotta alla Rake – Off maniera perciò in salsa hardcore. L’adattabilità di questo classico dello speed metal a sonorità non così tanto metalliche è la dimostrazione che con la giusta brillantezza di pensiero nessun genere è così distante; anche se una voce squillante come quella di Turbin può rendere davvero complicato il rifacimento di un pezzo in cui la linea vocale sale così in alto, particolare che in questo caso tende a farsi sentire. Secondo il parere di chi scrive quindi esperimento riuscito ma non al cento per cento. In ogni caso Observing Madness è un disco solido, convincente, ben eseguito ed accompagnato da una bella copertina ad opera di Zeero (cantante dei Rough Touch e chitarrista dei Game Over). Rake – Off promossi!

Voto: 9

Zanini Marco

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