L’ombra del lupo grigio – Alessandro Vizzino / Simone Pavanelli – Mursia

L’ombra del lupo grigio di Alessandro Vizzino e Simone Pavanelli (Mursia)

Ogni tanto capita di imbattersi in romanzi che hanno la capacità di mettere in discussione nozioni che noi davamo per assodate, fatti storici che davamo un po’ per assodati, di cui in un qualche modo eravamo sicuri e certi o comunque dei eravamo convinti di avere abbastanza chiari i fatti.

“L’ombra del lupo grigio” (Mursia), libro scritto a quattro mani da Alessandro Vizzino e Simone Pavanelli, è proprio uno di questi libri.

Il sottotitolo del romanzo, “Le tante facce di Hitler nello specchio di Valentino Mastro”, già ci indirizza un po’ su quello che è il periodo storico che in qualche modo si va a ripercorrere. Questo romanzo scorre su più piani spazio-temporali e quindi ci troviamo a passare dalla storia dell’Europa degli anni 30 e 40 a quella dell’Italia del 1980, per arrivare ai giorni nostri.

Chi non ricorda la data del 2 agosto del 1980?

Chi non ricorda cosa successe alla 10,25 di quel sabato mattina?

Credo che per tutti quello sia il giorno della famigerata Strage della Stazione di Bologna. Nel racconto di Vizzino e Pavanelli quelli di Bologna non sono gli unici boati di giornata, perché più o meno alla stessa ora nella periferia di Roma tre colpi di pistola freddano un noto gioielliere.

La cosa finisce lì, o per lo meno così sembra, se non che nel 2019 un uomo misterioso chiede a Valentino Mastro di indagare su quel caso irrisolto. Ma la cosa strana è che su quel delitto, che pareva essere stato sepolto sotto la polvere del tempo, anche l’investigatrice privata rovigotta Rachele Furlan ha avuto l’incarico di indagare.

Inevitabilmente Valentino e Rachele si troveranno a dover collaborare, a dover mettere l’uno a servizio dell’altro le proprie competenze per arrivare a sbrogliare una matassa che si farà sempre più ingarbugliata.

Tutto il romanzo è davvero molto ben scritto, la storia è molto ben congegnata, arricchita da un numero impressionante di colpi di scena, da una serie di situazioni che fanno si che il lettore sia sempre tenuto sulla corda, sia in qualche modo costretto a mantenere alta la soglia di attenzione. Valentino e Rachele sono due personaggi costruiti e caratterizzati in una maniera sublime, due personaggi che per forza di cose non possono non entrare nei cuori dei lettori. Attraverso di loro, soprattutto attraverso Mastro, gli autori fanno alcune critiche a quella che è la società di oggi, alle dinamiche di una politica non proprio focalizzate sul bene comune.

Credo  però che, al di là di una storia davvero ben strutturata, la cosa che rende particolare questo romanzo sia la rilettura delle atrocità del periodo della Seconda guerra mondiale, quelle che noi tutti sappiamo essere frutto della mente malata di un pazzo criminale che ad oggi ha un nome ed un cognome,  Adolf Hitler.

Gli autori mettono sul tavolo una nuova ipotesi di quanto potrebbe essere successo.

Non entro nel dettaglio per non togliere la sorpresa a che volesse godere del meraviglioso romanzo che hanno messo in piedi Alessandro Vizzino e Simone Pavanelli ma credetemi sulla parola, qui siamo al cospetto di un libro di un livello davvero elevato, uno di quelli che una volta letti non si scordano più. Io spero che Valentino e Rachele possano prima o poi tornare ad indagare assieme perché sono due personaggi davvero fantastici.

David Usilla

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