Jack il saltatore – Approfondimento di Teresa Breviglieri
Anno 1837. Polly Adams, ragazza londinese, sta attraversando un parco di Londra per tornare a casa. Vede qualcosa che si muove fra i cespugli nel buio e in un attimo, si vede piombare addosso una creatura orripilante che le artiglia il viso e la graffia a sangue. In seguito, descriverà il “mostro” come una sorta di uomo-diavolo.
Quando racconta ciò che ha visto e vissuto alla polizia, ovviamente, non viene creduta.
Qualche tempo dopo però, arrivarono alle forze dell’ordine parecchie segnalazioni identiche a quella fatta dalla povera Polly.
Aggressioni avvenute sia a Londra che in altre città inglesi, tutte di notte.
Le vittime preferite sono soprattutto donne, nella fattispecie giovani ragazze, ma furono aggrediti uomini ma in minor numero.
Le aggressioni non sono tutte uguali: le donne non venivano solamente graffiate dalla creatura ma pare che tentasse anche di baciarle sulla bocca, per poi allontanarsi di colpo, compiendo balzi giganteschi inusuali per qualsiasi animale o essere umano. Pare che compiesse dei salti addirittura di una trentina di metri. Perciò gli venne dato il soprannome di “Spring-Heeled Jack”, ovvero “Jack dai tacchi a molla o Jack il saltatore”.
La presenza di Jack, divenne sempre più frequente; testimoni asserivano di vederlo balzare dalla strada sulla cima dei tetti per sfuggire agli inseguimenti della polizia che non riuscì mai a catturarlo mentre lui continuava a mietere vittime. Una di queste, vide o almeno credette di vedere una doppia “V” cucita nel risvolto del mantello dell’aggressore e questo nuovo particolare, che si diffuse immediatamente tra la gente fece credere alla polizia che Jack il Saltatore non fosse altro che un certo marchese di Waterford, uomo molto particolare che spesso faceva parlare di sé per le sue eccentricità; in realtà detto marchese, morì nel 1859 per una caduta da cavallo ma le incursioni di Jack continuavano perciò si capì subito che la creatura non era di certo il marchese ormai defunto.
Pare che alcune delle vittime di Jack fossero state uccise ma è un dato che non è mai stato verificato. Sicuramente le imprese della creatura si arricchivano di volta in volta con particolari sempre più bislacchi e poco credibili, al punto che ancora oggi, alcuni storici relegano la storia come una delle più classiche leggende metropolitane, teoria contrastata, dato che le testimonianze delle vittime dell’epoca abbondano e sono documentate, indice che qualcosa di vero ci deve essere.
Jack era molto attratto dalle donne soprattutto giovani e di bell’aspetto; eppure provava un sentimento di odio che lo spingeva ad aggredire, per quanto non ci sono dichiarazioni di stupro.
Grazie alle numerosissime testimonianze, abbiamo una descrizione dell’aspetto fisico di “Jack”: si dice fosse di statura media con una corporatura abbastanza robusta; il volto fu descritto come “Inguardabile” perché era deforme, occhi diabolici e una specie di elmetto sul capo; le gambe erano molto lunghe e sproporzionate rispetto al resto del corpo, purtroppo questo dettaglio non spiega comunque come riuscisse a fare dei balzi di trenta metri, posto che li facesse.
Ogni vittima che si aggiungeva alla lunga lista di persone aggredite, raccontava un particolare in più, sempre meno credibile come ad esempio, l’adolescente Jane Alsop, che dichiarò di aver visto i suoi occhi come cerchi di fuoco e aggiunse che dalla sua bocca uscivano delle fiamme di color bluastro, particolari che fecero supporre si trattasse di una creatura demoniaca, non dimentichiamoci che siamo alla fine dell’800…
Una aggressione fu documentata nel 1904 in un parco di Londra. Per un certo periodo non si sentì più parlare di Jack ma dal 1905, aggressioni a lui attribuite furono documentate a Liverpool, Manchester e in alcune amene località delle Midlands, in Scozia e addirittura negli Stati Uniti d’America.
Ricapitolando, possiamo asserire con certezza che dalla prima e l’ultima aggressione londinese, sono passati circa sessantasei anni. Questo lasso di tempo fa supporre che non fosse sempre lo stesso soggetto a compiere le aggressioni; ipotizzando che all’inizio fosse molto giovane, sarebbe poi comunque stato troppo anziano per avere la forza di fare balzi sui tetti e aggredire le persone.
Questa storia è sempre rimasta un mistero irrisolto al punto che come citavo prima, alcuni studiosi l’hanno relegata a leggenda metropolitana visto che non sono mai arrivati ad una spiegazione logica dei fatti.
Nel 1800 e più precisamente negli anni ’50 e ’60, Jack il Saltatore fu avvistato praticamente in tutta l’Inghilterra. Negli anni ’70, intervenne l’esercito dopo aver avuto le testimonianze di alcune sentinelle che dichiararono di essere state aggredite da una sorta di strano uomo che, prendendoli di sorpresa al buio, li schiaffeggiò e successivamente si appollaiò con un grande balzo sul tetto delle loro garitte.
Nel 1877, alcuni contadini persero la pazienza e tentarono di catturarlo sparando a vanvera nelle strade ma non ebbero fortuna. Jack riusciva ad eludere i loro attacchi sghignazzando e scomparendo nel buio.
A tutt’oggi aleggia la domanda: ma chi era veramente Jack il Saltatore? Si esclude comunque fosse un fantasma dato che i suoi attacchi erano tangibili e dolorosi; non poteva essere nemmeno un animale dato che era descritto con un aspetto umano anche se orribile e deformato; inoltre preferiva donne belle e giovani, denotando una forte pulsione sessuale. Perciò l’identità di Jack rimane un’incognita e con tutta probabilità rimarrà tale.
Le imprese di Jack hanno ispirato diverse persone, infatti le sue malefiche imprese, sono state menzionate nel libro “Jack the Ripper, Letters from Hell” di Stewart P. Evans a causa per le affinità con il personaggio di Jack lo squartatore, inoltre la “creatura” è protagonista del manga “The Black Museum-Springald” di Kazuhiro Fujita. Pare che l’autore fosse talmente appassionato alla storia di Jack il Saltatore, da crearne un manga in cui racconta in maniera oltremodo fantasiosa le origini di questo strano essere. Troviamo anche una rappresentazione di Jack nella serie britannica di fantascienza Primeval dove un “raptor” con una strana malattia del piumaggio compie truci omicidi. Non manca la sua presenza nel videogioco “Assassin Creed: Syndicate” dove nel gioco esistono alcune missioni nelle quali il giocatore dovrà inseguire Jack il Saltatore e tentare di catturarlo.
Nonostante ci siano pareri discordarti sulla sua presunta esistenza, la storia di Jack il Saltatore è misteriosa e particolare. Sarà esistito oppure no? Non lo sapremo mai ma se da qualche parte questa strana creatura ci sta osservando sarà ben felice di sapere che anche nel 2021 si parla ancora di lui.
Teresa Breviglieri